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La Rivista

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012

This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

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il manifesto Le peinture futuriste). Il primo episodio che

sancisce l’alleanza tra milanesi e fiorentini nel corso

del 1913 è la famosa serata al Costanzi di Roma (21

febbraio), durante la quale Papini tiene il discorso

Contro Roma e contro Benedetto Croce, (in volantino, s.d.

, è in fascicolo con il titolo Il discorso di Roma, Edizioni

di Lacerba, 1913). Per avere un’idea dell’invettiva

papiniana basta leggere queste frasi:

Io sono un teppista, è arcivero. Mi è sempre piaciuto rompere le

finestre e i coglioni altrui e vi sono in Italia dei crani illustri che

mostrano ancora le bozze livide delle mie sassate. Non c’è, nel

nostro caro paese di parvenu, abbastanza teppismo intellettuale.

Siamo nelle mani dei borghesi, dei burocrati, degli accademici, di

posapiano, dei piacciconi.

Questo becerismo serve all’oratore per colpire la

capitale papalina, simbolo di passatismo e monumentomania,

è al tempo stesso la filosofia crociana, definita

un « vuoto fasciato di formule».

Il tono battagliero immediato procura il giornale

le simpatie degli ospedali. Più tardi scriverà Antonio

Gramsci: «Prima della guerra i futuristi erano molto

popolari lavoratori. La rivista Lacerba che aveva una

tiratura di 20.000 esemplari, era diffusa per i quattro

quinti tra i lavoratori».

L’anima toscana del foglio è molto diversa da

quella dei milanesi. Si dietro ai marinettiani c’è tutta

l’aggressività rampante d’una borghesia che mitizza

l’industria, dietro ai fiorentini invece si avverte

la presenza di quei valori agrari che sono il prodotto

di una situazione culturale che alle spalle la realtà

della mezzadria. Quegli aspetti manageriali partitici

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