La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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scicolo sono doppi. Ogni numero è costituito da una
trentina di pagine di 25 cm ed ha un costo di 50 centesimi.
La direzione del periodico è affidata ad Emilio
Settimelli, Mario Carli e Remo Chiti. Dal numero
4 del maggio 1919 essi saranno sostituiti da Filippo
Tommaso Marinetti. La maggior parte dei collaboratori
(Bruno Corra, Mario Dessy, Volt, Crescenzo Fornari,
Enrico Rocca, Pietro Pupino Carbonelli, Giuseppe
Bottai, Paolo Buzzi, Luciano Folgore, Francesco Cangiullo,
Fulvia Giuliani, Mina Della Pergola, Dinamo
Correnti, Jamar 14) proviene dal gruppo di Roma futurista,
il “giornale del Partito politico futurista” (divenuto
poi “settimanale del Movimento futurista) nato
nel settembre del 1918, prima della fine della guerra,
per iniziativa degli stessi Marinetti, Carli e Settimelli,
e che accompagna, non solo cronologicamente, la trasformazione
del Futurismo da movimento in partito.
Fin dall’editoriale del primo numero Dinamo (o La
Dinamo, come talora si definisce la rivista) desidera
sottolineare la differenza dagli altri giornali che, pur
dichiarandosi futuristi, non furono in grado di seguire
coerentemente la pratica avanguardistica. «La Dinamo
sarà l’organo intransigente del movimento futurista
artistico e del partito politico futurista». È evidente
da queste prime dichiarazioni la netta presa di posizione
del periodico e il desiderio di riaffermare prepotentemente
l’esistenza di un futurismo unico, quello
marinettiano. È forte inoltre la polemica nei confronti
di quegli artisti che, pur provenendo da una militanza
futurista, se ne sono poi distaccati per andare ad ingrossare
le fila dei cosiddetti “passatisti”.
La posizione del gruppo di “Dinamo” è coerente
con l’atteggiamento abitualmente assunto da Mari-