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La Rivista

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012

This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

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Tavole parolibere

Il primo stadio del paroliberismo, verificabile non

solo nella storia del movimento ma anche nell’itinerario

di ogni poeta futurista, fu quello dell’ortografia

libera espressiva a cui appartiene anche Zang Tumb

Tuum di Marinetti.

[...] Una delle ripercussioni immediate dell’innovazione

paroliera fu comunque una nuova tematizzazione

del lavoro di composizione tipografica che già

Mallarmé aveva assimilato ad un “rito”.

[...] Dopo la componente sonora, era ora componente

la grafica della poesia che balzava in primo piano.

Ma veniva anche problematizzata l’efficacia stessa

del sistema alfabetico come mezzo di espressione del

vissuto sensoriale. Nel corso delle prime declamazioni

parolibere Marinetti aveva già tentato di integrare

effetti rumoristi, e soprattutto immagini disegnate,

nel flusso delle parole in libertà. La più celebre delle

sue declamazioni fu, in questo senso, quella che ebbe

luogo nell’aprile 1914 a Londra. Egli stesso ricordava:

«in tre punti della sala erano preparate tre lavagne alle

quali mi avvicinavo alternativamente, camminando o

correndo, per disegnarvi in modo effimero, concesso

un’analogia». Tentando di rendere il continuum di

una lettera puramente sensoriale della realtà, il paroliberismo

mimava la visualizzazione cinematografica.

Ma erano i segni della poesia stessa che tendevano

ormai a darsi come nuovo linguaggio visivo. Le prime

innovazioni tipografiche di Marinetti furono prontamente

adottate da Cangiullo, Carrà, Jannelli, Binazzi,

i quali pubblicarono su Lacerba diverse composizioni

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