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La Rivista

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012

This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

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F. T. Marinetti,

Il proletariato

dei geniali,

in “Dinamo”,

pag. 223

Anonimo,

Caffè-Concerto,

in “Dinamo”,

pag. 225

dove possa venir valorizzata tutta la schiera di uomini

geniali, troppo spesso “derisi, svalutati, imprigionati”.

Nel sesto numero Mario Carli propone un articolo

in cui manifesta tutto il suo disprezzo per gli artisti cosiddetti

“puri”: gli apatici, i contemplativi, gli statici, i

sofistici; e sottolinea il fatto che i futuristi non concepiscono

altra opera d’arte se non quella che “scaturisce

fulmineamente dall’urto brutale con la vita”.

Dinamo, pur volendo riportare nell’alveo del futurismo

i vari sperimentalismi, non giunge quasi mai

a scontri aperti. Tuttavia, un accenno di polemica è

rintracciabile nell’articolo di Gino Soggetti (n.3, aprile

1919), il quale si schiera contro le neo-nata Ronda,

definendola «un’infelice creatura di cervelli pecorili

non più giovani, uno scatto a vuoto nel campo dell’arte

moderna». Violento e privo di mediazioni è invece

l’attacco nei confronti del dadaismo: nella rubrica

Caffè-Concerto del sesto fascicolo il movimento artistico

fondato da Tristan Tzara è paragonato a «roba di

seconda mano», «una specie di infantilismo e di balbettamento,

che puzza alquanto di tedescheria».

La rivista sospenderà le pubblicazioni prima delle

elezioni e verrà sostituita dalla serie artistica di Roma

futurista.

Pur essendo di durata limitata, Dinamo rappresenta

un’esperienza interessante poiché contribuisce a

mostrare con chiarezza i fili che componevano la variegata

trama dello sperimentalismo nella Roma tra la

prima guerra mondiale e la fine degli anni Venti. Essa

mette in luce il groviglio di inquietudini e di nuove ricerche

che ha attraversato il Futurismo nel dopoguerra,

e rende evidenti le soluzioni e gli atteggiamenti

adottati dal gruppo per tentare di risolvere i problemi

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