La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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«25»
L’esito del Primo congresso futurista di Milano
(23-25 novembre 1924) era devastante per l’unità dei
giuliani: Jablowsky, che del congresso era uno dei responsabili
organizzativi, abbandonava il Futurismo.
Carmelich e Dolfi orientavano i loro interessi di ricerca
verso il Costruttivismo e, assieme all’amico, ricomponevano
la triade di Epeo e davano vita a Trieste, nel
gennaio 1925, ad una rivista significativamente intitolata
25, sintesi pubblicitaria dell’arte contemporanea.
Il primo numero consiste in una cartolina a tre ante
di formata cm. 9x14. L’impianto grafico, naturalmente
elaborato da Carmelich, è di chiara ascendenza cubocostruttivista
e quello tipografico richiama immediatamente
le esperienze del Bauhaus e quelle raccolte nel
Die Neue Typographie di Tschicold (che peraltro sarebbe
stato pubblicato appena nel1928, quindi tre anni
più tardi) e, ancor più da vicino, quelle della contemporanea
Elementare Typographie, la nuova scuola russa
che si rifaceva ai valori dei suprematisti russi, attingendo
però a tutto campo alle fonti delle più avanzate
avanguardie europee.
Nella primavera del 1925 compariva il secondo
numero, che si qualificava Rivista trimestrale; questa
volta la forma è quella di un normale periodico, misura
infatti cm. 23x 18 e consta di 12 pagine.
I testi sono della solita triade, ma anche di Pocarini,
Zaratin e, ciò che più conta e colpisce di Max Jacob;
diretto quindi, e autorevole, il richiamo all’avanguardia
europea.
Non si conoscono altri numeri di 25, che tuttavia
rappresenta un’esperienza avanzatissima e per certi
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