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La Rivista

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012

This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

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un criterio di misurazione oggettivo-scientifica della

creatività. La collana, diretta dalla “musa inquietante”

Maria Ginnani (che si chiama Maria Crisi ed è moglie

di Ginna), annovera sette titoli in tutto; di essi i primi

sei escono nel 1917 e in ultimo appartiene al 1918. Si

tratta di disegni di lusso, con copertina di cartoncino,

affidate alla generalità delle illustrazioni quasi dalle

dadaiste e surrealiste di Ginna. I volumi si aprono con

una foto dell’autore. Nel complesso l’iniziativa mantiene

una certa indipendenza dai canoni dell’ortodossia

paroliera marinettiana, per lo più presentando testi

ispirati alla poetica del nucleo fiorentino.

Salaris. Storia del futurismo. 79-97

«Roma futurista»

Il manifesto che annuncia la fondazione della nuova

organizzazione politica futurista appare per la prima

volta sull’ultimo numero di L’Italia futurista nel

febbraio del 1918 è nel settembre dello stesso anno

sul primo numero della nascente Roma futurista, rivista

che, ritorno dalla testata fiorentina il ruolo di giornale-pilota

del movimento, finisce col rappresentare

in pieno la fase in cui il futurismo naviga tra le sempre

più agitate complesse correnti politiche del dopoguerra.

Il manifesto, anticlericale e antimonarchico, è il risultato

dell’incontro tra il “messianismo” marinettiano,

trasportato dal cielo dell’arte al terreno delle cose

pratiche, e fermenti di varia provenienza, anarchici,

nazionalistici, riformisti.

[...] Sono questi termini della cosiddetta “democrazia

futurista”, con cui il movimento marinettiano si

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