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Rapporti ISTISAN 12/47<br />
all’<strong>in</strong>terno degli e<strong>di</strong>fici. Dovrebbe essere determ<strong>in</strong>ata la qualità chimica <strong>di</strong> tutta l’acqua<br />
ut<strong>il</strong>izzata negli e<strong>di</strong>fici. Per le forniture esterne queste <strong>in</strong>formazioni dovrebbero essere rese<br />
<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i dalle aziende fornitrici <strong>di</strong> acqua, mentre le reti idriche specifiche associate<br />
all’e<strong>di</strong>ficio dovrebbero essere sottoposte a controlli <strong>di</strong> monitoraggio (WHO, 2008).<br />
Anche i prodotti chimici usati nei <strong>di</strong>spositivi che ut<strong>il</strong>izzano acqua possono costituire dei<br />
pericoli sia <strong>in</strong> seguito a sifonaggio sia se provenienti da apparecchiature o da depositi<br />
conservati all’<strong>in</strong>terno degli e<strong>di</strong>fici. Tra le sostanze chimiche possono essere <strong>in</strong>clusi<br />
<strong>di</strong>s<strong>in</strong>fettanti, anti-<strong>in</strong>crostanti, liqui<strong>di</strong> refrigeranti, combustib<strong>il</strong>i per riscaldamento, oli e altri<br />
prodotti chimici ut<strong>il</strong>izzati nelle caldaie.<br />
Materiali<br />
Le sostanze chimiche che possono essere r<strong>il</strong>asciate dai materiali ut<strong>il</strong>izzati nelle<br />
tubazioni, saldature e elementi relativi comprendono allum<strong>in</strong>io, antimonio, arsenico,<br />
benzo(a)pirene, bismuto, cadmio, rame, ferro, piombo, nichel, piombo tetraet<strong>il</strong>e, prodotti<br />
organostannici, selenio, stirene, stagno, cloruro <strong>di</strong> v<strong>in</strong><strong>il</strong>e e <strong>di</strong> z<strong>in</strong>co (WHO, 2008; Health<br />
Canada, 2009). Le sostanze organiche possono essere r<strong>il</strong>asciate da tubi <strong>di</strong> plastica e tubi<br />
flessib<strong>il</strong>i, colle, prodotti adesivi e materiali <strong>della</strong> parte <strong>di</strong> rivestimento (a base <strong>di</strong> plastica e<br />
bitume). Queste sostanze possono rappresentare rischi sia <strong>di</strong>retti che <strong>in</strong><strong>di</strong>retti o possono<br />
provocare problemi sostenendo la crescita microbica (ad esempio, composti polimerici o<br />
elastomeri).<br />
Oltre al potenziale impatto sulla salute, i materiali possono contenere sostanze chimiche<br />
che causano problemi estetici e <strong>di</strong> carattere organolettico. Ad esempio, ferro e z<strong>in</strong>co non<br />
producono effetti sulla salute ma la rugg<strong>in</strong>e <strong>in</strong>torbi<strong>di</strong>sce l’acqua, mentre livelli elevati <strong>di</strong><br />
molti metalli come lo z<strong>in</strong>co determ<strong>in</strong>ano nell’acqua un sapore metallico. Gli utenti spesso<br />
ritengono che acqua torbida o dal sapore poco gradevole non sia sicura.<br />
Se nei sistemi <strong>di</strong> acqua potab<strong>il</strong>e i materiali sono adatti all’uso e la corrosione è<br />
controllata (vedere paragrafo 4.6), le concentrazioni delle sostanze chimiche pericolose<br />
immesse nelle reti non dovrebbe rappresentare un rischio per la salute. Tuttavia,<br />
concentrazioni pericolose potrebbero essere r<strong>il</strong>asciate da materiali non idonei. Alcuni Paesi<br />
hanno istituito programmi per certificare i prodotti e i materiali ut<strong>il</strong>izzati nei sistemi <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stribuzione dell’acqua potab<strong>il</strong>e.<br />
Prodotti chimici per <strong>il</strong> trattamento delle acque<br />
Il trattamento delle acque è ut<strong>il</strong>izzato <strong>in</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici sia per migliorare l’acqua non<br />
trattata sia per <strong>in</strong>tegrare <strong>il</strong> trattamento applicato dal fornitore <strong>di</strong> acqua potab<strong>il</strong>e. Esso può<br />
essere ut<strong>il</strong>izzato anche per produrre acqua <strong>di</strong> qualità più elevata richiesta per scopi speciali<br />
(ad esempio, <strong>di</strong>alisi renale o processi <strong>di</strong> fabbricazione). I comuni processi <strong>di</strong> trattamento<br />
comprendono f<strong>il</strong>trazione, <strong>di</strong>s<strong>in</strong>fezione e addolcimento. Possono rappresentare un rischio sia<br />
sostanze chimiche per <strong>il</strong> trattamento delle acque, come <strong>di</strong>s<strong>in</strong>fettanti e coagulanti, sia quelle<br />
usate per mantenere la funzionalità dei processi <strong>di</strong> trattamento, come agenti <strong>di</strong> pulizia dei<br />
f<strong>il</strong>tri a membrana.<br />
L’Allegato 2 fornisce una s<strong>in</strong>tesi dei pericoli microbiologici e chimici che possono<br />
rappresentare un rischio per l’acqua negli e<strong>di</strong>fici, compresi potenziali esiti <strong>in</strong>fettivi o <strong>di</strong><br />
esposizione, nonché fonti <strong>di</strong> esposizione e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> identificazione.