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Rapporti ISTISAN 12/47<br />

Scheda 4.7. Epidemia <strong>di</strong> legionellosi dovuta ad un guasto nell’impianto <strong>di</strong> acqua fredda<br />

A Brandeburgo, <strong>in</strong> Germania, un ospedale con più <strong>di</strong> 900 letti aprì una nuova sede e i pazienti<br />

furono spostati da alcuni vecchi pa<strong>di</strong>glioni ai nuovi. La gestione dell’ospedale cambiò con l’apertura<br />

del nuovo e<strong>di</strong>ficio. Dopo l’apertura dei nuovi pa<strong>di</strong>glioni, a 7 pazienti fu <strong>di</strong>agnosticata la legionellosi.<br />

Prima del trasferimento dei pazienti, vennero prelevati alcuni campioni dall’impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

dell’acqua calda e non contenevano Legionella. Non appena <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata l’epidemia, fu ispezionato<br />

l’impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua. L’uso delle docce e <strong>di</strong> altri servizi che ut<strong>il</strong>izzano l’acqua venne<br />

limitato. Furono <strong>in</strong>stallati anche dei f<strong>il</strong>tri e i pazienti furono sottoposti ad una più stretta<br />

sorveglianza.<br />

Contemporaneamente vennero apportate delle mo<strong>di</strong>fiche ai sistemi idrici <strong>in</strong> funzione, <strong>in</strong> particolar<br />

modo ai regimi <strong>di</strong> <strong>di</strong>s<strong>in</strong>fezione. I dettagli <strong>di</strong> queste mo<strong>di</strong>fiche restano ignoti a causa del<br />

contemporaneo cambiamento <strong>di</strong> gestione e <strong>della</strong> limitata <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> documentazione.<br />

Nonostante ciò <strong>il</strong> sistema fu nuovamente controllato e considerato sicuro. Sei mesi dopo fu aperta<br />

un’altra sede, e nuovamente vennero spostati alcuni pazienti dai vecchi pa<strong>di</strong>glioni ai nuovi. Anche<br />

questa volta <strong>il</strong> sistema dell’acqua calda fu ispezionato prima del trasferimento e non vi era<br />

presenza <strong>di</strong> Legionella. Tuttavia c<strong>in</strong>que pazienti si ammalarono <strong>di</strong> legionellosi subito dopo. Fu<br />

effettuata una più approfon<strong>di</strong>ta ispezione dell’<strong>in</strong>tero sistema idrico unitamente all’<strong>in</strong>stallazione <strong>di</strong><br />

f<strong>il</strong>tri e all’effettuazione <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> <strong>di</strong>s<strong>in</strong>fezione. Entrambi i nuovi e<strong>di</strong>fici avevano sistemi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione dell’acqua calda separati. Entrambi erano solo scarsamente contam<strong>in</strong>ati da<br />

Legionella. Tuttavia entrambi gli e<strong>di</strong>fici con<strong>di</strong>videvano lo stesso impianto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua<br />

fredda, e la temperatura <strong>in</strong> queste tubazioni risultava più elevata <strong>di</strong> quella consentita dai parametri<br />

tecnici standard (massimo valore consentito per l’acqua fredda pari a 25°C ). A parte l’<strong>in</strong>sufficiente<br />

coibentazione dei tubi dell’acqua fredda, l’idraulica dell’<strong>in</strong>tero sistema non era stata ottimizzata,<br />

portando al ristagno. Erano presenti connessioni crociate degli idranti ant<strong>in</strong>cen<strong>di</strong>o e le misure dei<br />

tubi erano <strong>in</strong>adeguate.<br />

Le misure correttive <strong>in</strong>trodotte successivamente ai provve<strong>di</strong>menti <strong>in</strong>iziali (<strong>di</strong>s<strong>in</strong>fezione e<br />

<strong>in</strong>stallazione <strong>di</strong> f<strong>il</strong>tri) comprendevano l’<strong>in</strong>stallazione <strong>di</strong> valvole <strong>di</strong> regolazione e tubi <strong>di</strong> ricircolo per<br />

evitare <strong>il</strong> ristagno e <strong>il</strong> riscaldamento dell’acqua fredda. I cambiamenti <strong>di</strong> gestione erano stati<br />

associati a scarsa documentazione relativa alla progettazione, alla costruzione e alle mo<strong>di</strong>fiche. La<br />

documentazione <strong>in</strong>erente <strong>il</strong> sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e le procedure <strong>di</strong> <strong>di</strong>s<strong>in</strong>fezione fu migliorata.<br />

Le due epidemie che avevano fatto seguito all’apertura dei più gran<strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici ospedalieri <strong>della</strong><br />

regione attirarono una parte considerevole dell’attenzione pubblica e la nuova gestione si trovò <strong>di</strong><br />

fronte a critiche severe. I costi delle azioni correttive per evitare la chiusura dell’ospedale (o almeno<br />

gli e<strong>di</strong>fici <strong>in</strong>teressati) furono molto elevati. Due dei do<strong>di</strong>ci pazienti a cui era stata <strong>di</strong>agnosticata<br />

legionellosi morirono e <strong>di</strong> conseguenza fu <strong>in</strong>trapresa un’azione legale.<br />

Mo<strong>di</strong>ficato dal Robert Koch Institut (2004)<br />

I fattori associati alla formazione <strong>di</strong> biof<strong>il</strong>m e la crescita <strong>di</strong> patogeni ambientali nei sistemi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione idrica <strong>in</strong>cludono:<br />

− <strong>in</strong>sufficiente capacità <strong>di</strong> riscaldamento per sod<strong>di</strong>sfare la domanda;<br />

− scarso controllo <strong>della</strong> temperatura, che porta alla riduzione <strong>della</strong> temperatura dell’acqua<br />

calda al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> 50°C; i fattori possono <strong>in</strong>cludere:<br />

- scarsa coibentazione dei tubi dell’acqua calda<br />

- progettazione <strong>in</strong>sufficiente che porta a scarso flusso o ad aree stagnanti (lunghi tubi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ramazione e bracci morti)<br />

- <strong>in</strong>stallazione <strong>di</strong> vasche <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> grande volume che favoriscono <strong>il</strong> ristagno e la<br />

stratificazione (la stratificazione può portare a più basse temperature dell’acqua sul fondo<br />

dei recipienti)<br />

- <strong>in</strong>adeguatezza nel mantenimento dell’acqua a una temperatura sufficientemente alta nei<br />

recipienti <strong>di</strong> stoccaggio (<strong>in</strong> alcuni casi, le temperature nei recipienti <strong>di</strong> stoccaggio possono<br />

essere ridotte nell’ottica <strong>di</strong> contenere i costi <strong>di</strong> riscaldamento e per ridurre i rischi <strong>di</strong><br />

scottarsi attraverso <strong>il</strong> riscaldamento dell’<strong>in</strong>tero sistema dell’acqua calda)<br />

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