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PIT Pescara - Regione Abruzzo

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programma economico-turistico-imprenditoriale consentirebbe di organizzare in maniera<br />

innovativa l’ampia offerta turistica potenziale e sarebbe in grado di promuovere la diversità<br />

in un contesto operativo integrato e unitario nella gestione delle competenze e delle<br />

risorse pubbliche e private.<br />

3.2 Focus sul turismo<br />

3.2.1 Analisi dell’offerta<br />

L’offerta turistica si misura, classicamente, sulla dotazione di strutture ricettive.<br />

Sotto questo profilo, nella provincia di <strong>Pescara</strong>, essa appare fortemente sbilanciata verso il<br />

comparto alberghiero (85,8% dei 10.450 posti letto complessivi: v. tab. 27), denotando il<br />

carattere finora urbano del turismo, sviluppatosi a partire dalla connotazione balneare<br />

tipica del capoluogo, nelle sue origini di “città giardino”, e mantenutosi nel comune di<br />

Montesilvano, in cui l’area degli insediamenti alberghieri ha condizionato, fin dagli anni ’60<br />

del secolo scorso, l’intero sviluppo urbanistico ed edilizio, estendendosi poi ampiamente<br />

alla tipologia delle “seconde residenze”.<br />

Dal punto di vista distributivo, in effetti, ben il 78,5% dei circa 9.000 posti letto<br />

alberghieri risultano a loro volta concentrati nei tre comuni costieri, con il massimo<br />

assoluto di Montesilvano (4.330: v. anche fig. 5), mentre nell’interno la rarefazione è<br />

evidente sia nei comuni immediatamente suburbani (Spoltore, Cepagatti, con appena 50-<br />

60 posti letto), sia nei comuni dotati di importanti risorse culturali (Penne, Loreto Aprutino,<br />

Manoppello, poco oltre i 100 posti letto). Una dotazione rilevante si osserva nuovamente<br />

nella valle dell’Orte, intorno al polo termale di Caramanico, coinvolgendo anche qualche<br />

comune dell’area propriamente montana (Sant’Eufemia a Maiella); dato viceversa non<br />

rilevabile sul versante pescarese del Gran Sasso. Complessivamente, nella valle del<br />

<strong>Pescara</strong> e nella fascia collinare sono ben 25 i comuni del tutto sprovvisti di ricettività<br />

alberghiera.<br />

Più equilibrata – tuttavia su piccoli numeri – è la distribuzione territoriale dei quasi<br />

1.500 posti letto extra-alberghieri (tab. 27 e fig. 6): riemerge qui la fascia collinare, in<br />

particolare grazie agli esercizi agrituristici (fig. 7), dei quali va tuttavia approfondita la<br />

funzionalità propriamente turistica rispetto a quella escursionistica legata alla fruizione del<br />

tempo libero da parte della popolazione metropolitana.<br />

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