PIT Pescara - Regione Abruzzo

manifatturiero di alcune produzioni della provincia potrebbe facilitare la penetrazione in
mercati emergenti.
Tra i mercati esteri principali, viene indicato in crescita quello tedesco, tuttavia
prendendo a base di confronto l’anno 2001; dal 2003 viceversa, come riportato in tab. 32,
esso risulta in sensibile calo, come pure quello britannico (soprattutto in termini di
presenze, e dunque di permanenza media). Il maggior numero di voli low cost promossi
dall’aeroporto di Pescara ha permesso un aumento di arrivi e presenze da mercati
importanti come Stati Uniti, Francia, Spagna; mentre fra i mercati di nicchia si segnalano i
valori di crescita della Slovacchia (v. tab. 32).
Tab. 32 Analisi dei mercati di provenienza turistica estera
Andamento
Provincia di Pescara Regione Abruzzo
di mercato principali importanti di nicchia principali importanti di nicchia
in crescita Germania (*) Paesi Bassi Slovacchia
Regno Unito Slovacchia
Russia Danimarca
Rep. Ceca Danimarca
Canada Giappone
Paesi Bassi Spagna
Francia Ungheria
Francia Ungheria
USA Spagna
Belgio
Svizzera (*)
Canada
stazionario/ Regno Unito Austria Rep. Ceca Germania USA Giappone
in calo
Svizzera Austria Polonia
Russia
(*) In calo nel periodo 2003-2006.
Fonte: Provincia di Pescara, Piano di Marketing Turistico Provinciale triennale 2008-2010.
Carattere significativo della tipologia di domanda turistica è la permanenza media,
data dal rapporto fra numero di presenze e di arrivi, ovvero corrispondente al numero dei
pernottamenti effettuati. I dati contenuti in tab. 32 indicano per la provincia di Pescara, a
fronte di una media generale di 3,3, una permanenza media lievemente maggiore per gli
stranieri (3,7) rispetto agli italiani (3,2). In considerazione della portata dello spostamento,
il divario appare limitato, pur considerando che, anche per la componente straniera, il
turismo urbano prevalente nella provincia assume spesso carattere di affari, dunque di
permanenza breve.
Osservando i dati relativi alla provincia di Pescara nel 2006, disaggregati per
categorie delle strutture alberghiere (figg. 20 e 21), si rileva che, per entrambe le
componenti, nazionale ed estera, i soggiorni si prolungano maggiormente nelle categorie
medie e basse (da 1 a 3 stelle), toccando rispettivamente i 4 e 4,5 pernottamenti. Tali
valori, largamente ascrivibili al modello di vacanza balneare, ne denotano, comunque,
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