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PIT Pescara - Regione Abruzzo

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Ove si confronti, poi, la dotazione ricettiva della provincia di <strong>Pescara</strong> con quella<br />

delle altre province abruzzesi, se ne ricava il netto sottodimensionamento (figg. 9 e 10).<br />

Vanno certamente considerate – oltre alla minore estensione territoriale – le<br />

specializzazioni balneare per Teramo e montana-sciistica per L’Aquila, sviluppatesi<br />

entrambe sul modello alberghiero, la cui massa di offerta vi supera, rispettivamente, i<br />

19.000 e 13.000 posti letto; mentre, per questo comparto, i valori della provincia di<br />

<strong>Pescara</strong> si equivalgono con la provincia di Chieti, il cui profilo turistico è da definirsi<br />

comunque basso. Va considerato, peraltro, che nessuna provincia abruzzese presenta<br />

concentrazioni urbane comparabili a quella pescarese, dove il solo turismo di affari e<br />

congressuale potrebbe ben sostenere una domanda maggiore, probabilmente frenata<br />

proprio dalla scarsità dell’offerta.<br />

Ma il divario appare ben più macroscopico nel comparto extra-alberghiero, e del<br />

tutto ingiustificabile proprio per le caratteristiche del territorio pescarese, già evidenziate in<br />

sede di analisi (cap. 2), con insediamento collinare e montano diffuso, spontaneamente<br />

predisposto a promuovere ed accogliere strutture ricettive complementari. Basti ricordare<br />

che, nella provincia, è del tutto assente la tipologia dei campeggi e villaggi turistici,<br />

surrogata da un’unica struttura del tipo residenza alberghiera (e dunque censita in<br />

quest’ultimo comparto) nel comune di Montesilvano.<br />

Anche sotto il profilo dinamico il ritardo si mostra evidente, e persino in fase di<br />

accentuazione: nel periodo 1996-2006, fatti base uguale a 100 i dati del primo anno<br />

considerato, la provincia di L’Aquila ha incrementato la propria dotazione ricettiva<br />

alberghiera del 15% e quella di Teramo del 12% (Italia: 18%), mentre <strong>Pescara</strong>, dopo lievi<br />

oscillazioni, riconverge con Chieti (che nel 2001 era scesa di 6 punti) su un valore di<br />

crescita pressoché nullo (fig. 11).<br />

Nel comparto extra-alberghiero (fig. 12) si assiste a un vero crollo, ad appena 20<br />

punti (-80%) nel 1999, e ad una modesta ripresa, che porta comunque a poco più di 35<br />

punti nel 2006. Frattanto, la provincia di Teramo, assecondando a distanza la tendenza<br />

nazionale (+40%) verso questo tipo di strutture, sfiora i 120 punti, mentre le altre province<br />

abruzzesi registrano andamenti modesti (Chieti: 108 punti) o piatti (L’Aquila, lievemente<br />

negativa, anch’essa dopo una flessione).<br />

La distribuzione territoriale delle variazioni di posti letto per comune (fig. 13),<br />

evidenziata dai valori dell’area urbana e, ancora, del comune di Caramanico Terme,<br />

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