Linea Guida - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio
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4. Meto<strong>di</strong> per la profilassi<br />
Di seguito vengono <strong>di</strong>scussi i principali presi<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili per la profilassi<br />
<strong>della</strong> TEV e le raccomandazioni generali per ciascuno <strong>di</strong> essi. Le raccomandazioni<br />
specifiche per i vari tipi <strong>di</strong> intervento chirurgico sono riportate<br />
nei capitoli successivi.<br />
Ciascuna raccomandazione terapeutica può essere applicata solo in<br />
assenza <strong>di</strong> controin<strong>di</strong>cazioni.<br />
4.1. Misure generali<br />
L’immobilità aumenta il rischio <strong>di</strong> TVP <strong>di</strong> circa 10 volte (van Beek 1996;<br />
Heit 2001). Nei pazienti immobilizzati la stasi venosa può essere contrastata<br />
incoraggiando l’esecuzione <strong>di</strong> alcuni esercizi degli arti inferiori<br />
(Bergqvist 1983; Browse 1988).<br />
L’emoconcentrazione aumenta la viscosità del sangue riducendo nei<br />
pazienti immobilizzati (Lowe 1984) la velocità del flusso ematico soprattutto<br />
delle vene profonde. Non ci sono sufficienti evidenze sul bilancio<br />
rischi/benefici a supporto dell’emo<strong>di</strong>luizione (Vara-Thorbeck 1988;<br />
Asplund 2001) o dei salassi (con l’eccezione <strong>della</strong> policitemia primaria).<br />
Raccomandazioni per le misure generali<br />
È necessario incoraggiare la mobilizzazione precoce dei pazienti anche<br />
attraverso esercizi per gli arti inferiori (SIGN C).<br />
Nei pazienti immobilizzati è necessario assicurare un’adeguata idratazione<br />
(SIGN D).