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Linea Guida - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio

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Sintesi per i pazienti<br />

I pazienti che, in seguito ad un ricovero ospedaliero, debbano rimanere<br />

immobilizzati a lungo rischiano una patologia delle vene degli arti inferiori<br />

detta trombosi venosa profonda.<br />

Generalmente sono a rischio i pazienti con trauma grave e fratture o<br />

quelli che devono affrontare interventi chirurgici importanti.<br />

Circa 1 paziente su 20 riporta gonfiore alle gambe causato dalla trombosi<br />

o <strong>di</strong>fficoltà a respirare causata da un trombo arrivato ai polmoni attraverso<br />

il circolo sanguigno. Una embolia polmonare, così si chiama la<br />

malattia che si rischia, può essere mortale in 6 pazienti su 1000. I pazienti<br />

più a rischio sono gli anziani, le persone in sovrappeso, chi ha già sofferto<br />

<strong>di</strong> trombosi e le persone con il tumore.<br />

La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> incoraggia gli ospedali ad adottare delle procedure per<br />

ridurre i rischi:<br />

– i pazienti devono muoversi e camminare appena possibile, e se sono<br />

costretti a letto devono muovere le gambe;<br />

– i pazienti devono, se possibile, bere acqua o altri liqui<strong>di</strong>; alcuni pazienti<br />

riceveranno dal personale infermieristico delle calze elastiche o altri<br />

presi<strong>di</strong> che devono essere indossati come in<strong>di</strong>cato e controllati ogni<br />

giorno per verificarne il corretto posizionamento.<br />

Alcuni pazienti riceveranno dei farmaci che hanno l’effetto <strong>di</strong> ridurre il<br />

rischio che si formino dei trombi nel sangue. Questi farmaci in alcuni casi<br />

possono aumentare il sanguinamento anche a livello <strong>della</strong> ferita chirurgica,<br />

ma è importante ricordare che prevengono rischi peggiori. Se avete<br />

delle domande sui rischi <strong>di</strong> trombosi e sulle misure <strong>di</strong> prevenzione che vi<br />

vengono suggerite, parlatene con gli infermieri ed i me<strong>di</strong>ci.

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