MEDICINA NUCLEARE - Crosetto Foundation
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La salute è il silenzio del corpo<br />
Luigi Mansi<br />
Carissimi lettori, è questo il primo editoriale che scrivo dopo la conferma del ruolo di Direttore<br />
del Notiziario e ringrazio Gianni Lucignani e il CD eletto a Firenze per avere rinnovato l’incarico.<br />
Prima di accettare, mi ero chiesto se fosse il caso di continuare, dopo tanti anni, un lavoro<br />
impegnativo che va fatto negli intervalli e negli spazi lasciati liberi dall’attività professionale, togliendo<br />
tempo alla famiglia, agli amici e a me stesso. Sto scrivendo ad esempio questo articolo in uno splendido<br />
sabato pomeriggio di sole, invece di stare al mare o a vedere un film.<br />
E questo consapevole delle responsabilità legate al ruolo di Direttore e della difficoltà di produrre<br />
ogni 2-3 mesi un numero interessante. La mia volontà è infatti quella di editare un bollettino<br />
d’informazione libero ed indipendente, appassionante e facile da leggere, aperto ai contributi di tutti<br />
quelli che vogliono comunicare ed esprimere idee. In altre parole vi sto parlando di un giornale<br />
sicuramente non facile da produrre con qualità costante in tempi così ravvicinati .<br />
E allora mi chiederete perché abbia accettato. Un motivo importante è dato dalla consapevolezza<br />
di avere le spalle coperte, per il rapporto fiduciario e di stima con il CD, per il preziosissimo lavoro del<br />
segretario di redazione Vincenzo Cuccurullo, per il fondamentale e attivo contributo del webmaster<br />
Franco Bui. Solo così è possibile fare uscire, a costo zero e senza aiuto da parte di grafici, segretarie e<br />
“tecnici”, un giornale che speriamo trovi il vostro gradimento.<br />
Ma la spinta più forte ad accettare è venuta dalla passione e dalla speranza di contribuire ad<br />
attivare una dialettica virtuosa per migliorare e migliorarci. Ho usato apposta insieme i termini migliorare<br />
e migliorarci perché ho voluto distinguere e allo stesso tempo considerare strettamente embricati i<br />
concetti di crescita della nostra professionalità e della nostra “umanità”. Questo avviene mettendo al<br />
centro del mondo non noi stessi , ma la “vertute e conoscenza”, la curiosità e i principi etici che ci<br />
invitano a non deflettere mai dalla nostra definizione di donne e uomini che vogliono interessarsi degli<br />
altri e dell’altro.<br />
I medici, e tra di essi i medici nucleari con maggiore predeterminazione “cromosomica”, non<br />
possono infatti vivere senza guardare avanti e senza guardarsi intorno. E i medici nucleari DOC non<br />
possono guardare senza “vedere” la sofferenza e cercare di alleviarla, senza vedere il problema e cercare<br />
di risolverlo, senza vedere l’ostacolo e cercare di superarlo, senza vedere un orizzonte e cercare di<br />
raggiungerlo, pronti, una volta raggiuntolo, a ripartire di nuovo. Perché noi dell’AIMN, siamo<br />
giovanissimi e antichi, figli in una gloriosa famiglia che ha il futuro nel cuore.<br />
Mi rendo conto che quello che ho scritto finora può caricarsi di retorica e spero di non avere<br />
superato il sottilissimo confine che separa il sentimento dal volere apparire buono.<br />
Così come spero che anche voi leggiate, sentendolo come un pugnale nella coscienza e nel cuore,<br />
l’articolo di Roberto Dall’Olio, vittorioso reduce dal cancro, che ho avuto la fortuna di conoscere<br />
partecipando al convegno organizzato a Bolzano da Mohsen Farsad e Luzian Osele. Vi invito anche a<br />
cercare il suo bellissimo libro di poesie (Per questo sono rinato, con una nota di Roberto Roversi), scritto<br />
per le edizioni Pendragon, per fare di questa lettura uno stimolo per continuare, nonostante tutto, a<br />
combattere per un mondo migliore.<br />
Dalla conferenza di Dall’Olio ho rubato il titolo dell’editoriale “La salute è il silenzio del corpo”.<br />
Nel riportare questa frase Roberto ha confessato di non ricordare chi l’avesse detta, e questo capita a<br />
quelle frasi, come questa, che diventano immediatamente universali, cioè di tutti. Io l’ho scelta perché ho<br />
pensato che se la salute è il silenzio del corpo , la malattia ne è il grido. Il nostro compito di medici è<br />
quello di impedire che il grido nasca, riconoscendo la malattia quando è ancora sussurro. Il nostro<br />
compito è quello di cercare di trasformare il grido in speranza, di permettere ai nostri pazienti di ritornare<br />
al silenzio perché sono guariti o perché sono morti senza soffrire. e<br />
AIMN - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno V, n 2, 2009 pag. 4/85