MEDICINA NUCLEARE - Crosetto Foundation
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324<br />
325 Gli altri due grafici, più in basso nella figura, rappresentano, invece, due modelli<br />
326 ipotetici in cui venga aumentato il numero degli anelli di rivelatori (10 e 20 anelli<br />
327 corrispondenti ad una lunghezza, rispettivamente, di 55.6 e 111.6 cm), nell’ipotesi di impiegare<br />
328 la medesima tecnologia attuale (ed il medesimo angolo di accettazione). Con il sistema più<br />
329 lungo, l’intera scansione (39 sec !) avviene con un’unica vista, e l’aumento di sensibilità è pari<br />
330 ad un fattore 30 rispetto al sistema con 3 anelli e di un fattore 17 rispetto al sistema con 4<br />
331 anelli. Si deve anche aggiungere che le prestazioni dei sistemi sono calcolate senza l’impiego<br />
332 DelTOF, che aumenta ancora la sensibilità di un fattore 2-5. Con quest’ultima tecnologia ed il<br />
333 sistema da 112 cm si può quindi ipotizzare di effettuare una (unica) scansione con un tempo di<br />
334 8-20 sec. Ciò consentirebbe di effettuare l’intero esame mentre il paziente trattiene il<br />
335 respiro, con l’ulteriore grandissimo vantaggio di eliminare l’effetto di sfocatura legato al<br />
336 movimento respiratorio.<br />
337 Note di segno opposto sul versante dei costi. Poiché il costo dei cristalli incide per un<br />
338 importo pari al 40-60 % sul totale, il costo di un sistema a grande campo di vista (trascurando<br />
339 i costi dovuti al grande aumento della complessità tecnologica) sarebbe dell’ordine di 5 milioni<br />
340 di Euro, contro i (circa) 2 attuali. Di qui la necessità di sviluppare tecnologie alternative di<br />
341 rivelazione. Come si è già detto i rivelatori RPC sono un buon candidato. Un’altra possibilità è<br />
342 quella di ridurre lo spessore dei cristalli. In questo modo, mantenendo un costo totale<br />
343 accettabile, si può costruire un sistema esteso. La perdita di sensibilità sulla singola vista è<br />
344 più che compensata dall’aumento di sensibilità legata all’aumento del FOV e all’aumento<br />
345 dell’angolo di accettazione.<br />
346 In un lavoro recente [105], sempre di Eriksson, si esaminano le prestazioni di un<br />
347 ipotetico sistema, basato sulla stessa tecnologia di cristalli del lavoro citato più sopra, ma con<br />
348 spessore ridotto (4.6 contro 20 mm) . Il tomografo di ben 196 cm di lunghezza, con un campo<br />
349 centrale uniforme di 70 cm, consentirebbe di effettuare la scansione (in un unica vista) con un<br />
350 tempo di 5.8 min, da confrontare con i 7.5 min del sistema Truepoint TrueV che utilizza,<br />
351 invece, uno anello di 22 cm di lunghezza, 5 viste e cristalli da 20 mm di spessore. Il sistema<br />
352 “lungo” è stato modellato in modo da fornire circa la stessa sensibilità del sistema “corto”<br />
353 nonché di un sistema RPC della medesima lunghezza. Quest’ultimo, per le caratteristiche<br />
354 intrinseche del rivelatore, dovrebbe tuttavia possedere una risoluzione spaziale molto più<br />
355 alta. Entrambi i sistemi sono modellati senza l’impiego del TOF, che, come si è detto,<br />
356 aumenterebbe ulteriormente la sensibilità.<br />
357 Agli anelli della sezione PET dovrebbe essere aggiunta la sezione TC (circa 50 cm), alla<br />
358 quale, peraltro, è impossibile rinunciare. Sono evidenti i problemi pratici che possono sorgere<br />
359 nell’impiego di un sistema con un gantry così lungo.<br />
360<br />
<strong>Crosetto</strong> (6 maggio 2009)<br />
14. Un’altra contraddizione rispetto a quanto sostenuto alle righe 113, 128 e 138, si trova alla riga 274<br />
che sembra voglia giustificare l’operato e la scelta della direzione della ricerca di Eriksson e della<br />
Siemens in relazione all’utilizzo di un rivelatore con campo visivo allungato. Infatti, analizzando<br />
un po’ piu’ a fondo l’affermazione riportata alla riga 277 relativa alla possibilita’ di “anticipare<br />
uno sviluppo commerciale in questa direzione”, si scopre che tale sviluppo prevede l’utilizzo di<br />
rivelatori con un’efficienza inferiore al 20%.<br />
Sempre a proposito del rivelatore con campo visivo allungato, analizziamo ora piu’ in dettaglio<br />
quanto da me accennato precedentemente al punto 11 a riguardo della differenza tra il sistema [1]<br />
(3D-CBS) e gli altri sistemi meno efficienti [101-107]. I sistemi meno efficienti sono a svantaggio<br />
del paziente e a vantaggio del profitto. Infatti, alle righe 325-331 (sebbene il documento AIFM<br />
non citi alcun riferimento bibliografico), utilizzando una PET lunga 111,6 cm, si ipotizza un<br />
tempo di scansione totale di appena 39 secondi!, mentre con una PET lunga 196 cm ed un<br />
rivelatore con un’efficienza inferiore al 20% (righe 348-350), il tempo di scansione, in base al<br />
AIMN - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno V, n 2, 2009 pag. 47/85