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MEDICINA NUCLEARE - Crosetto Foundation

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251 Esiste tuttavia un altro limite (intrinseco) ai vantaggi connessi all’allungamento del<br />

252 campo di vista: lo spessore del paziente attraversato dai fotoni di annichilazione cresce al<br />

253 crescere della distanza e quindi dell’angolo rispetto alla direzione radiale. Con lo spessore<br />

254 cresce, esponenzialmente, la probabilità che il fotone sia assorbito nel paziente e non<br />

255 raggiunga i rivelatori. A una distanza assiale di 25 cm (corrispondente, ad esempio, a quella<br />

256 tra torace ed addome) l’aumento di attenuazione per una sorgente puntiforme posta sull’asse,<br />

257 all’interno di un cilindro di 25 cm di diametro) è di circa il 75 %: in pratica viene rivelata una<br />

258 coppia di fotoni (obliqui) su quattro coppie rivelate in direzione radiale. Ne consegue una<br />

259 ulteriore perdita di capacità di rivelare i tumori che siano “visti” dai rivelatori sotto un angolo<br />

260 troppo elevato.<br />

261 Un aumento, anche contenuto (di un fattore due), della lunghezza assiale dell’anello di<br />

262 rivelatori richiede, per sfruttare adeguatamente l’aumento di eventi di scintillazione, un<br />

263 radicale miglioramento del sistema di rivelazione, con l’introduzione di tecnologie innovative,<br />

264 quali, ad esempio, materiali scintillanti con proprietà più vantaggiose o rivelatori basati su<br />

265 tecnologie differenti (ad esempio semiconduttori). La Comunità scientifica internazionale sta<br />

266 lavorando con grande intensità in questa direzione (vedi bibliografia allegata).<br />

<strong>Crosetto</strong> (6 maggio 2009)<br />

12. Molto incongruente la trattazione alle righe 227-266. Vengono elencati numerosi limiti risaputi<br />

relativi a fenomeni naturali, quali ad esempio l’assorbimento dei fotoni da parte del corpo del<br />

paziente. Non si analizza il problema in modo preciso e globale ignorando l’esistenza di certe<br />

tecniche conosciute. Ad esempio, sembra che si ignori la misura del Depth of Interaction,<br />

utilizzata per l’eliminazione dell’errore di parallasse proprio per catturare con maggior precisione<br />

i fotoni obliqui. In merito al limite costituito dall’aumento di spessore del corpo che il fotone<br />

obliquo dovrebbe percorrere col rischio di essere perso perche’ assorbito dai tessuti, tale limite<br />

non e’ grave come si vuol suggerire. Infatti, lo stesso problema si pone anche per i fotoni<br />

“gemelli” perpendicolari all’asse del corpo, emessi dal marcatore tumorale posizionato<br />

all’estremita’ di un lato del corpo. Uno dei due fotoni “gemelli” dovra’ superare uno spessore<br />

maggiore rispetto all’altro ed anche al percorso compiuto all’interno del corpo, ad esempio, da un<br />

fotone obliquo emesso al centro del corpo del paziente, con un angolo di 15 gradi. Tuttavia,<br />

raddoppiando la lunghezza del rivelatore, il numero dei fotoni catturati (inclusi quelli obliqui) non<br />

raddoppia, bensi’ risulta circa il quadrato. Tutto questo discorso incongruente ed inutile che<br />

richiederebbe troppo tempo per una trattazione scritta, per cui sarebbe meglio affrontarlo<br />

attraverso una discussione orale, fa pensare che sia strumentale per introdurre e giustificare l’uso<br />

dei rivelatori RPC alla riga 268, respingendo invece la mia innovazione relativa all’allungamento<br />

del rivelatore.<br />

Salvo, Pedroli, Borasi, Fioroni (7 aprile 2009)<br />

Una tecnologia<br />

267 di particolare interesse, derivata dalla Fisica delle alte energie, è quella della “camera a<br />

268 piastre resistive” (RPC) [30]. Questi rivelatori, che possono essere prodotti in piastre di<br />

269 ampie dimensioni, possiedono una elevata risoluzione temporale e spaziale e sono<br />

270 relativamente poco costosi. Consentono anche di valutare la profondità di penetrazione del<br />

271 fotone, risolvendo il problema della parallasse. L’elevata risoluzione temporale consente<br />

272 inoltre l’implementazione di tecniche TOF. L’unico difetto è la sensibilità intrinseca piuttosto<br />

273 bassa.<br />

<strong>Crosetto</strong> (6 maggio 2009)<br />

13. In contraddizione con quanto affermato alle righe 113, 128 e 138, si considera l’utilizzo dell’RPC<br />

che ha un’efficienza inferiore al 20% affermando alla riga 272 che “L’unico difetto e’ la<br />

sensibilita’ intrinseca piuttosto bassa”. Incredibile!!! Mentre prima, alle righe 113, 128 e 138 si era<br />

detto che e’ importante “la rivelazione di zone ad alta concentrazione di radioattivita’ “ e quindi<br />

AIMN - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno V, n 2, 2009 pag. 45/85

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