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MEDICINA NUCLEARE - Crosetto Foundation

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Medicina Nucleare. Una specialità medica basata principalmente sull’impiego di sostanze radioattive<br />

nella diagnostica clinica, nella terapia e nella ricerca. In un classico esame, un tracciante radioattivo è<br />

somministrato, di solito, per via endovenosa, e la sua distribuzione, all’interno del corpo o in una parte di<br />

esso, è visualizzata di immagini scintigrafiche. L’immagine è prodotta dall’emissione di radiazioni<br />

gamma da parte del radiotracciante che attraversa il corpo e viene rilevata all’esterno da una camera a<br />

scintillazione.<br />

L’imaging di medicina nucleare. Imaging esterno con l’impiego di tecniche di medicina nucleare.<br />

L’informazione è strutturata per fornire la concentrazione in unità di radioattività per volume. Il volume è<br />

spesso riferito al voxel (pixel volumetrico) che rappresenta un valore numerico su una griglia regolare in<br />

uno spazio tridimensionale. Ciò è analogo al pixel, che rappresenta i dati di una immagine<br />

bidimensionale. Mentre l’imaging PET è il gold standard dell’imaging quantitativo, l’imaging SPECT<br />

può fornire stime di concentrazione ragionevolmente accurate mediante affinamenti successivi<br />

dell’algoritmo di ricostruzione e nella tecnologia della misura.<br />

Radiotracciante Una sostanza radioattiva presente a dosi sub-farmacologiche per monitorare un processo<br />

biochimico attraverso la misurazione della radioattività emessa. Questo termine fu originariamente<br />

introdotto come sinonimo di radioelemento o indicatore.<br />

Radionuclide Un nuclide radioattivo – forma instabile di un elemento chimico che decade emettendo<br />

particelle, radiazioni gamma o radiazioni X.<br />

Radioisotopo Un isotopo instabile di un elemento che decade mediante l’emissione di particelle, di<br />

radiazioni gamma o di radiazioni X. Il termine “radioisotopi” è limitato agli atomi instabili dello stesso<br />

elemento.<br />

QUALE IMPATTO PUO` AVERE IL “TARGETED IMAGING” SULLA <strong>MEDICINA</strong><br />

PERSONALIZZATA?<br />

Sebbene le procedure non invasive di targeted imaging non rientrino in maniera esplicita nella<br />

definizione di medicina personalizzata, esse tuttavia sono in grado di essere utilizzate per la<br />

caratterizzazione di specifici fenotipi sulla base della loro capacità di tracciare gli eventi molecolari, la<br />

chiave di un processo patologico.<br />

Per esempio, il targeted imaging ha il vantaggio di definire, in maniera non invasiva nell’uomo, la<br />

biochimica e la fisiologia in situazioni nelle quali:<br />

• gli studi di Fase 0 (“prima esplorazione”) di “target occupancy” possono ottimizzare la dose ed il<br />

timing del farmaco;<br />

• sono necessarie scansioni del corpo intero (stadiazione della malattia)<br />

• si replicano studi utilizzando il soggetto come controllo di se stesso (monitoraggio della terapia);<br />

• un vantaggio addizionale è che l`immagine diagnostica nucleare può determinare la farmacocinetica e<br />

la farmacodinamica senza interrompere le normali fisiologia e biochimica corporee. Questa è l`unica<br />

tecnica ad utilizzare la teoria dei traccianti e il concetto del “magic bullet” che furono sviluppati agli<br />

inizi del 1900.<br />

LA <strong>MEDICINA</strong> <strong>NUCLEARE</strong> E` BASATA SUL PRINCIPIO DEI TRACCIANTI E SULLE<br />

MOLECOLE/”MAGIC BULLET” DIRETTE VERSO UN TARGET.<br />

George Charles de Hevesy è considerato il primo ad aver identificato la teoria dei traccianti che è la base<br />

stessa dell’imaging nucleare [5]. Nel 1923 egli utilizzò il piombo-212 (emivita fisica 10.6 ore) per<br />

studiare l`uptake di soluzioni nelle piante dei fagioli. Sebbene il piombo fosse generalmente considerato<br />

tossico alle quantità necessarie per la sua identificazione con gli strumenti di laboratorio di quel tempo,<br />

egli fu capace di utilizzare piccole quantità non tossiche del radioisotopo di piombo grazie alla sensibilità<br />

delle tecniche di rilevamento. L’anno seguente egli stesso eseguì il primo esperimento su animali<br />

impiegando il bismuto-210 per marcare un farmaco antisifilide e seguirne la biodistribuzione dopo<br />

AIMN - Notiziario elettronico di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare, Anno V, n 2, 2009 pag. 9/85

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