qdpd n 7.pdf - Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode
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Pedagogia e Didattica Alessandra Felli, Franco Tiano<br />
esaurito. La Chiesa di allora non accettò questa nuova e diversa visione di una<br />
realtà di consacrati e laici all’interno di una unica Congregazione, e don Bosco<br />
dopo aver molto insistito, ritenne opportuno a malincuore creare una sola Famiglia<br />
di consacrati: gli SDB. In un secondo momento dopo l’incontro con Maria<br />
Domenica Mazzarello fondò anche il ramo femminile delle consacrate: le FMA.<br />
Ma il suo sogno di vedere unite tutte le sue forze non lo abbandonò dando vita<br />
al terzo ramo della Famiglia Salesiana e cioè i Salesiani Cooperatori, nella Chiesa<br />
portatori da laici del carisma salesiano.<br />
I salesiani cooperatori da centocinquanta anni hanno dimostrato la preveggenza<br />
e la forza del messaggio salesiano nel mondo. Sono essi stessi il messaggio<br />
salesiano che funziona ed opera anche dove non ci sono, o non ci sono più, opere<br />
salesiane attive. Il loro compito è quello di essere sale della terra, lettura dei<br />
tempi evangelici con il carisma di Don Bosco. Operano cristianamente ed umanamente<br />
dove possono e come possono. Ci sono posti nel mondo che sono testimonianza<br />
di questo in America Latina, in Asia, in Africa in cui le distanze ed i<br />
tempi infiniti che sono necessari per giungere nei luoghi più lontani e desolati<br />
sono un ostacolo spesso insormontabile.<br />
I salesiani cooperatori, agiscono sotto la loro responsabilità, caricandosi personalmente<br />
di compiti gravosi, aiutando realtà locali ad uscire dalla miseria. Partendo<br />
sempre dai giovani perché nell’educazione dei giovani è il carisma<br />
salesiano. E non potrebbe essere altrimenti. Ma, a scanso equivoci, occorre chiarire<br />
che il salesiano cooperatore non è un anarchico, un battitore libero; egli è<br />
piuttosto una persona che partecipa alla vita prima del suo gruppo locale insieme<br />
agli altri cooperatori e, attraverso il gruppo locale, partecipa alla struttura<br />
gerarchica impegnandosi, se richiesto, nelle strutture nazionali e mondiali. Questo<br />
sviluppo è percepito come servizio di responsabilità e di apostolato, offrendo<br />
disponibilità e tempo all’animazione dell’Associazione ai vari livelli. Il salesiano<br />
cooperatore ha scelto consapevolmente la sua strada, in piena libertà, accettata<br />
quindi qualora se ne pone la necessità gli obblighi ad essa collegati.<br />
La struttura fondamentale è una linea orizzontale, che dà a tutti i salesiani<br />
cooperatori la stessa importanza e responsabilità. È l’aiuto reciproco che contraddistingue<br />
questa “prima linea”. Il salesiano cooperatore si appoggia per tutte<br />
le necessità della sua “missione” a tutta la “missione” salesiana del mondo e, di<br />
conseguenza a tutti i suoi membri, sia laici che consacrati, certo che troverà una<br />
risposta ed un aiuto. La struttura gerarchica, la necessaria, indispensabile struttura<br />
gerarchica, ha la funzione di coordinamento, di comunicazione, di contatto.<br />
Quindi più di servizio piuttosto che di comando. È la comunità locale il principale<br />
elemento di vita e di attività dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori:<br />
da essa poi vengono dedotte le altre strutture gerarchiche.<br />
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