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qdpd n 7.pdf - Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode

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Vestire la missione lasalliana: documenti e testimonianze QdPD 1 (2011)<br />

scernere insieme in che maniera tutte le risposte vocazionali possano tessere una<br />

tunica senza cuciture di Associazione per la Missione Lasalliana”. (I.12) Il discernimento<br />

deve innanzitutto tenere conto di due possibili estremismi da evitare:<br />

uno è quello della esistenza di centri in cui i Fratelli sono numerosi e occupano<br />

tutte le mansioni direttive; l’altro è quello invece dove i Fratelli sono poco<br />

numerosi e lontani da ciò che riguarda la missione e si limitano a vivere in qualità<br />

di testimoni di un gentile e muto segno di consacrazione. L’avvenire collettivo<br />

della Missione dovrà collocarsi in qualche modo tra le due parti. (1.16) La<br />

storia dell’<strong>Istituto</strong> che incarna il carisma lasalliano è una narrazione che continua<br />

ancora oggi ed è intessuta, nella trama e nell’ordito, con le vite di chi partecipa<br />

alla costruzione di una identità spirituale collettiva: queste vite sono il filo che,<br />

intrecciato dallo Spirito <strong>San</strong>to, diventa tessuto della storia di salvezza. E’ certamente<br />

una metafora molto suggestiva questa della tessitura (textus) della narrazione<br />

della storia dell’identità lasalliana e suggerisce che, nelle prospettive attuali,<br />

alla trama possa corrispondere l’opera dei Fratelli e all’ordito quella degli<br />

Associati che se ne dimostrano degni. (cfr. A.Tornatora, Consapevoli della Missione,<br />

in QdPD N°4 p.112)<br />

Le sfide aperte dalla avventura di quella che viene definita missione condivisa<br />

richiedono ai Fratelli, oggi più che mai rispetto al passato, di essere “cuore, memoria<br />

e garanzia del carisma lasalliano” (Circ. 435 p.16); essi non possono limitarsi<br />

a restare semplicemente “immagini” edificanti, piuttosto è necessario che<br />

siano autentici segni di testimonianza rappresentando il significato profondo<br />

della gratuità come libero dono di sé senza attesa di ricompensa. I Fratelli infatti<br />

hanno risposto alla chiamata di Dio in maniera totale e definitiva, incondizionata<br />

ed appassionata nell’unica missione di servizio educativo per “l’educazione umana<br />

e cristiana dei giovani e specialmente dei poveri”. Essi, in quanto laici consacrati,<br />

hanno risposto alla chiamata di Dio vivendo il vangelo in modo radicale e impegnandosi<br />

a seguire sempre Cristo senza compromessi, testimoniando in questo<br />

modo la massima coerenza evangelica (Vita consecrata, 3).<br />

Gli Associati per parte loro, in quanto laici secolari, secondo la dottrina espressa<br />

dal Concilio Vaticano II, partecipano alla diffusione del Regno di Dio nella<br />

loro vocazione alla santità, con l’impegno e la testimonianza cristiana sulle frontiere<br />

della storia (Christifideles Laici, 30); essi desiderano partecipare della identità<br />

lasalliana che si fonda sulla comunione di intenti per la missione. È la loro risposta<br />

alla chiamata ministeriale di Dio per proseguire un cammino che consiste<br />

in una continua creazione di legami profondi, al di là delle simpatie e dei benefici<br />

immediati, tra persone, tra educatori Fratelli e Associati; legami che intendono<br />

incoraggiare solidarietà e corresponsabilità; che danno vita alla comunità educativa;<br />

che stimolano i membri della comunità a condividere lo stesso servizio<br />

nella dimensione di una nuova fraternità ministeriale.<br />

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