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Maria Melato - Biblioteca Panizzi - Comune di Reggio Emilia

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per in<strong>di</strong>care che si tratta <strong>di</strong> monologhi preparati dall'attrice per un Recital. L'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> numerazione<br />

è temporale: segue la cronologia delle rappresentazioni che la <strong>Melato</strong> <strong>di</strong>ede delle opere contenute<br />

nei copioni; prima quelli utilizzati dall'attrice in un anno preciso, poi quelli con datazione incerta e<br />

infine quelli sicuramente mai rappresentati ; ultimi i copioni utilizzati per il progetto <strong>di</strong> Recital che,<br />

anche se datati al 1946 e ricchi <strong>di</strong> annotazioni manoscritte riguardanti l'interpretazione, non furono<br />

mai portati in scena. Il medesimo criterio temporale è stato alla base anche della nuova numerazione<br />

attribuita ai copioni della Provenienza 1996.<br />

Discorso a parte, invece, per i copioni appartenenti alla Provenienza 1989: in questo caso l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

numerazione è alfabetico proprio per permettere <strong>di</strong> riunire vicini tutti i copioni presenti relativi alla<br />

medesima rappresentazione, che sono stati poi or<strong>di</strong>nati, al loro interno, secondo un criterio<br />

cronologico.<br />

I copioni <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Melato</strong> si presentano in varie forme: quaderni <strong>di</strong> scuola, fascicoli <strong>di</strong> fogli rilegati<br />

a graffette o con filo da cucire, fogli protocollo slegati, manoscritti, dattiloscritti; la maggior parte<br />

porta tracciati in copertina o frontespizio, solitamente con matita blu, uno o più numeri. Si trattava<br />

<strong>di</strong> “numeri d'or<strong>di</strong>ne” <strong>di</strong> un catalogo dei propri copioni realizzato dall'attrice, il cui criterio <strong>di</strong><br />

catalogazione però si ignora. L'attrice usava la matita rossa o blu per per le notazioni sceniche; per<br />

correggere i testi preferiva invece la matita grigia (cfr. “I copioni <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> <strong>Melato</strong>” <strong>di</strong> Nicola<br />

Arnoldo Manfre<strong>di</strong>, estr. da: Contributi, rivista semestrale della <strong>Biblioteca</strong> <strong>Panizzi</strong>-anno XII n.23-<br />

24-1988).<br />

Diversi sono i copioni, tutti manoscritti e con una datazione che copre un arco temporale tra la fine<br />

dell’Ottocento ed i primi del Novecento, probabilmente “passati” alla <strong>Melato</strong> da altri attori<br />

(ritornano con insistenza i nomi <strong>di</strong> Luigi Gan<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> Paolo Gan<strong>di</strong>ni) o a lei pervenuti per il tramite<br />

<strong>di</strong> Manlio Pierotti (segretario e uomo <strong>di</strong> fiducia prima <strong>di</strong> Ermete Zacconi e poi della stessa <strong>Melato</strong>):<br />

si è preferito non estrapolare questi copioni dal complesso documentario, <strong>di</strong> cui comunque anch’essi<br />

fanno parte dato che tutti presentano un numero d’or<strong>di</strong>ne (attribuito dalla <strong>Melato</strong> a matita blu)<br />

facilmente identificabile (“39-” seguito da 1, 2, 3).<br />

Al fine <strong>di</strong> facilitare la ricerca si è ritenuto opportuno includere nel presente lavoro un in<strong>di</strong>ce<br />

generale <strong>di</strong> tutti i copioni presenti nel fondo (ad esclusione <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> Ermete Zacconi che<br />

costituiscono un archivio a sé), con l’in<strong>di</strong>cazione della segnatura e della relativa pagina<br />

dell’inventario.<br />

Da segnalare, infine, la presenza <strong>di</strong> quattro copioni (“La vena d’oro”, “Simona”, “L’Indemoniata” e<br />

“Romanzo”: delle prime tre opere sono presenti i copioni anche nel fondo oggetto del presente<br />

inventario) presso la <strong>Biblioteca</strong> Comunale <strong>di</strong> Mantova, dove furono rinvenuti durante la revisione<br />

del 1995, mentre in quella precedente, avvenuta alla fine degli anni Settanta, non ne risultava<br />

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