PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it
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Nella decisione di Primo, a parte l’istintivo rifi uto per la guerra determinato anche dall’indole<br />
schiva ed aliena da ogni forma plateale di mil<strong>it</strong>arismo, sembra non sussistere alcun vero e<br />
proprio sentimento di ribellione, bensì una identifi cazione, quantunque ad un livello ancora<br />
inconscio, con i valori maturati nell’amb<strong>it</strong>o familiare. Una ennesima conferma di quanto sia<br />
impossibile incanalare le scelte di questi tre fratelli entro schemi e stereotipi di genere.<br />
* * *<br />
L’ingresso di Primo nella clandestin<strong>it</strong>à nel maggio del ’44 – grazie anche questa volta al<br />
consiglio di Porcari – sarà una sorpresa per tutta la famiglia. Per i gen<strong>it</strong>ori, per Lina che, date<br />
le mansioni di staffetta, ha sempre modo di mantenere i contatti con la famiglia, per Laura,<br />
che riceve nel reggiano la notizia, tram<strong>it</strong>e una lettera dei gen<strong>it</strong>ori. «Cara Lalla» è la conclusione<br />
di Ernesto «dopo quello che ti scrive la mamma ho ben poco da dirti, il grande dolore di averti<br />
lontana è compensato dal piacere che una fi glia abbia compreso che l’uman<strong>it</strong>à ha molto<br />
bisogno di gente capace di lottare per essa. Quando si combatte per un ideale c’è sempre<br />
una ricompensa, anche se questo ci fa momentaneamente soffrire, perché la lotta ci tiene<br />
separati. La razza non mente!». (22)<br />
Il 31 luglio Ernesto, Ida e Lina, verranno arrestati nella loro ab<strong>it</strong>azione. Approfi ttando del<br />
legame che Lina ha instaurato con due guardie durante l’arresto del febbraio, due spie, dopo<br />
aver ottenuto il recap<strong>it</strong>o, si presentano spacciandosi per antifascisti desiderosi di salire in<br />
montagna.<br />
Incominciano le interminabili spole fra SD e le carceri di San Francesco. (23) Ed incominciano le<br />
torture. Tutti e tre in celle diverse. Lina, ignara della cattura del padre davanti all’uscio di casa,<br />
ne riconosce la voce ascoltando le discussioni che avvengono nella cella adiacente alla sua.<br />
Viene poi a sapere che Ernesto, pur essendogli presentata l’opportun<strong>it</strong>à della fuga, ha prefer<strong>it</strong>o<br />
rinunciare perché ciò non dovesse ripercuotersi su di lei e sulla madre. (24) Vengono tradotti a<br />
Bolzano. Poi ad ottobre, Lina ed Ida assieme a Ravensbrück, Ernesto a Mauthausen.<br />
* * *<br />
Le sedie non erano fi n<strong>it</strong>e in galera, ma la casa era stata devastata ed allagata. Distrutta<br />
ogni cosa: dai materassi, alle più piccole suppellettili. Della biblioteca, ridotta in poltiglia, si<br />
salveranno solo alcuni volumi, oltre a qualche foto ingiall<strong>it</strong>a, in un baule sotterrato nell’orto.<br />
22 - Una sintesi di questa lettera compare in un articolo non fi rmato del fratello Remo, dal t<strong>it</strong>olo «Papà Ernesto»,<br />
comparso su L’Eco del Lavoro, il 23 aprile 1948. L’originale è andata purtroppo smarr<strong>it</strong>a.<br />
23 - L’SD era il servizio di sicurezza nazista. Si veda a propos<strong>it</strong>o: G<strong>it</strong>ta Sereny, In quelle tenebre, Adelphi Edizioni,<br />
Milano 1994, pag. 87.<br />
24 - Circa la permanenza di Lina e di Ida presso l’SD, si veda Luciana Chiari Pirastu, Nella mente e nel cuore. Ricordi<br />
della lotta per la libertà, Tecnografi ca Parma 2005, pag. 80 e pag. 87. Lina ed Ida vengono trasfer<strong>it</strong>e a Bolzano, per<br />
giungere a Ravensbrück l’11 ottobre 1944, Dario Venegoni Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano – Una<br />
tragedia <strong>it</strong>aliana in 7982 storie individuali, Memoria della Deportazione/Mimesis, Milano 2005 (pag. 306) Il testo<br />
è scaricabile dal s<strong>it</strong>o nazionale del’ANED: www.deportati.<strong>it</strong>, sezione Libri on line; Il libro dei deportati, Mursia, vol I<br />
tomo 2, pag 1496 e pag 1711-1712.<br />
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