PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it
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È chiaro che questo atteggiamento era più diffuso fra i prigionieri meno pol<strong>it</strong>icizzati. I francesi<br />
e gli spagnoli ce l’avevano con gli <strong>it</strong>aliani; i macaronì, i badogliani…<br />
Gli spagnoli, comunque, avevano poco da dire, credo.<br />
Gli spagnoli che erano dentro, erano quelli catturati dai tedeschi in Francia, i repubblicani<br />
scappati dopo la resa del potere da parte di Franco.<br />
D’accordo. E voi eravate i partigiani che avevano combattuto contro il fascismo.<br />
Ma prima di capirlo, pensavano a quegli <strong>it</strong>aliani che erano andati ad aiutare Franco.<br />
Ma c’erano stati anche degli <strong>it</strong>aliani che erano andati in Spagna per combatterlo.<br />
Che vuoi, forse perché si ricorda più facilmente il nemico... una sensazione, che ebbi all’inizio.<br />
Che passò poi quando incominciai a frequentare i prigionieri più pol<strong>it</strong>icizzati: cercavo sempre<br />
la strada per arrivare ai comunisti, per arrivare a mio padre.<br />
Quindi questo è stato il fi lo che ti ha guidato. E’ stata la tua costante.<br />
Si. Ho sempre considerato la mia famiglia un punto di riferimento.<br />
Come del resto era stato un punto di riferimento mio zio Remo, quando ero alla SD e poi in<br />
San Francesco, per la sua esperienza di confi nato, di carcerato. Un esempio, come stile di v<strong>it</strong>a,<br />
anche nel ricordo di quanto mi raccontava tra un periodo di confi no e l’altro.<br />
L’ho già detto: appena arrivato alla SD, decisi di seguire la strada di mio padre, nella speranza<br />
di trovarlo.<br />
Chissà forse è stato meglio così … Sergio che era assieme a suo padre non è forse morto? …<br />
Assieme al padre era part<strong>it</strong>o da Parma per Mauthausen, venti giorni prima di me. Proprio a<br />
Mauthausen, appena arrivato, lo intravidi dietro un fi lo spinato. L’impegno fra noi fu di r<strong>it</strong>rovarci.<br />
Dopo la quarantena ne persi le tracce. Anche per lui c’era stato Güsen.<br />
Contatti con la popolazione li avete avuti, a Mauthausen come a Güsen?<br />
Mai. Intendiamoci li vedevamo, come loro ci vedevano. Quando da Mauthausen andavamo<br />
a Vienna, attraversando quasi tutta la c<strong>it</strong>tà, vedevo i negozi, dove c’era la fi la per il<br />
razionamento.<br />
Come si comportavano nei vostri confronti?<br />
Si giravano dall’altra parte. Fingevano di non vederci. Forse per loro era anche un ordine, chissà<br />
… Certo che i tedeschi, gli austriaci, non possono negare di aver saputo ciò che accadeva, dal<br />
momento che c’era poi anche gente esterna che veniva a lavorare dentro il campo.<br />
Che mansioni svolgevano?<br />
Nelle lavanderie, nelle cucine, non so … E poi ci vedevano partire … sentivano l’odore dei forni,<br />
quell’odore caratteristico, che si spargeva per tutta la vallata …<br />
* * *<br />
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