PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it
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Normale la rete? O con la corrente elettrica?<br />
Normale. Con le donne scambiavo la sigaretta per la pagnotta.<br />
Erano tutti nelle tue condizioni? Tutti appena arrivati?<br />
Si. O meglio, quando siamo arrivati c’era già altra gente. Nel blocco F, ovviamente non so.<br />
Com’erano le guardie?<br />
Beh, che vuoi, era ancora un campo di trans<strong>it</strong>o. Non ci facevano lavorare, si lim<strong>it</strong>avano a dare<br />
qualche punizione quando facevano un po’ di casino.<br />
Vi fecero fare la doccia?<br />
No. Ci portarono in questo blocco, dove c’erano dei castelli a tre piani. Ricordo di aver scelto<br />
un letto in alto.<br />
Oltre alla distribuzione giornaliera del pasto, consistente in una brodaglia ed in un tozzo di<br />
pane, non c’era che l’ozio e la fame.<br />
C’era con me pure un mio cugino di S. Margher<strong>it</strong>a, un paese del fi dentino. Anche lui partigiano,<br />
si chiamava Gaetano Benecchi, sarebbe poi morto a Mauthausen.<br />
Si faceva un gran parlare sul dopo, anche perché quelli che erano arrivati prima di noi, ci<br />
raccontavano di questi trasporti a Mauthausen, ancora considerato un campo di lavoro.<br />
Qualcuno addir<strong>it</strong>tura era contento di andarci, nella speranza che, con il lavoro, avrebbe anche<br />
avuto un v<strong>it</strong>to migliore.<br />
Durò poco l’attesa, otto o dieci giorni al massimo.<br />
Ma lì, socializzavi o ti estraniavi?<br />
Anzi!… Avevo sempre attorno qualcuno, specialmente coloro che erano con me a Parma. Direi<br />
che avevo un certo ascendente.<br />
Erano tutti giovani come te?<br />
Più o meno, sì. Forse qualcuno come Ugo Franchini, più giovane. (64) Li avevo proprio tutti vicini.<br />
Chissà perché. Forse perché ero commissario … o forse perché ero il più alto di tutti. C’erano<br />
sempre quelli che venivano da me per essere confortati. Bianchi, specialmente, era spesso<br />
depresso. Così gracile … eppure ce l’ha fatta benissimo a saltarci fuori!<br />
No, non mi sono mai isolato, anzi, allora era una mia caratteristica la socievolezza: mi piaceva<br />
cantare, mi piaceva ballare…<br />
È inutile poi dire quanto fosse dominante il pensiero della fuga. Il mio giaciglio era in alto,<br />
l’ultimo della fi la, di fronte ad un fi nestrone.<br />
Ti piaceva?<br />
Beh, innanz<strong>it</strong>utto guardavo fuori, poi avevo la luce fi no all’ultimo. Scorgevo al di sotto un<br />
muretto, uno spazio di alcuni metri, poi la barriera di cinta. Facevamo così tutti i nostri progetti.<br />
Intendevamo calarci di notte dalla fi nestra e…<br />
64 - Ugo Franchini, classe 1929, operaio, deportato da Bolzano il primo febbraio 1945, giunge a Mauthausen il 4<br />
febbraio. Morirà a Güsen il 19 aprile 1945, Venegoni, ibidem, p. 188; Il libro dei deportati, volume I, Tomo 1, pag. 898.<br />
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