PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it
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Che cos’era precisamente questo Revier?<br />
Era una baracca, nella quale però qualcuno si è salvato. Specialmente i medici che erano<br />
internati.<br />
I medici vi davano dei consigli per la sopravvivenza?<br />
Non ho mai avuto occasione di avvicinarne alcuno. Ho avuto una volta una piaga in una gamba,<br />
ma ovviamente non la denunciai.<br />
Intendevo riferirmi ai medici deportati.<br />
Con quelli non avevamo contatti. Ricordo una notte a Mauthausen, che mi trovai in preda<br />
ad una febbre fortissima. Avevo una sete terribile. Mi trascinai carponi per bere l’acqua dal<br />
secchio che veniva utilizzato in caso d’incendio. I deportati sostenevano che quell’acqua fosse<br />
avvelenata. Avevo sete e la bevvi. Fortunatamente il giorno dopo stavo meglio, per cui mi fu<br />
possibile continuare a lavorare.<br />
* * *<br />
Torniamo agli ultimissimi giorni. Mi raccontavi prima di quando incominciaste ad<br />
udire i primi colpi di cannone e del repentino invecchiamento dei soldati.<br />
Ci rendemmo allora conto che la guerra stava per fi nire e che forse ce l’avremmo fatta.<br />
Era la metà di aprile?<br />
Sì. Quando udimmo le cannonate, sì. Poiché era notte, pensammo fosse un temporale. Non<br />
ricordo con chi dormissi sul castello. Dormivamo in tre, molto stretti: due da un capo, uno<br />
dall’altro. Non il ricordo se ero vicino ad Angelo.<br />
Ma tu hai sempre pensato di saltarci fuori?<br />
Sì. A parte alcuni momenti, appena arrivato a Güsen. Momenti di sbandamento, ma solo<br />
momenti.<br />
Avevi dei dubbi su chi avrebbe potuto vincere la guerra?<br />
No. Che i tedeschi l’avrebbero persa, era pacifi co. L’avevo già detto a Rabanzer, del resto.<br />
Sì. Ma esprimere questa convinzione in Italia aveva un senso, esserne convinti lì<br />
aveva un altro senso ancora.<br />
No, anzi. Lì la sensazione era molto più netta. Perché quando tutti i giorni venivano per andare<br />
a bombardare Berlino e le altre c<strong>it</strong>tà, tedesche, questi aerei oscuravano il sole. Vedevamo dei<br />
nugoli spaventosi.<br />
Americani?<br />
Non so se americani, inglesi o sovietici.<br />
Allora comunque era chiaro che non ne avrebbero avuto per molto. Quando poi da Mauthausen ci<br />
avevano portato a Vienna per chiudere le buche e le devastazioni prodotte dai bombardamenti,<br />
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