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PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it

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Perché anche Primo, come tanti altri ex deportati, era riusc<strong>it</strong>o a raccontare la propria storia,<br />

negli anni successivi ai nostri lunghi e dolorosi colloqui.<br />

* * *<br />

Primo Polizzi è morto il 30 novembre del 2000, giorno che precedeva quello del suo<br />

settantacinquesimo compleanno.<br />

* * *<br />

Andare a trovare Angiolina è un modo per rinnovare, nel ricordo, l’amicizia con Primo.<br />

Un pomeriggio, con gioia e con pena, abbiamo incominciato a mettere all’aria i cassetti,<br />

alla ricerca del suo triangolo rosso. E mentre lei si lamenta degli acciacchi d’età, sollec<strong>it</strong>ata<br />

dalle vecchie fotografi e, mi parla anche del loro primo incontro, nel ’47, alla piscina Enal sul<br />

lungoparma, ad una festa danzante.<br />

Era l’ultima sera di maggio, lei indossava un ab<strong>it</strong>o rosso fi amma in seta con un colletto di pizzo<br />

macramé, che con devozione conserva ancora, riposto in un cassetto. La loro storia iniziò con un<br />

tango. Mi racconta anche di come fosse rimasta colp<strong>it</strong>a dal suo atteggiamento serio e pacato, al<br />

punto di accettare di rivederlo l’indomani per una passeggiata al Parco Ducale.<br />

“Al mio tesoro. Lina”, è la sua dedica a Primo nel retro di una foto anni quaranta, dal sorriso<br />

smagliante. Ancora altre foto. Loro due, sempre insieme, così come mi cap<strong>it</strong>ava negli ultimi<br />

anni di incontrarli la sera per le strade Parma. L’immagine della loro prima vacanza a Corniglio,<br />

innamoratissimi. Sul Ponte di Mezzo, quasi reali nonostante il color seppia, con l’Oltretorrente<br />

sullo sfondo e la silhouette di Corridoni morente. Il matrimonio celebrato con r<strong>it</strong>o religioso per<br />

volontà della famiglia di lei, ma, per decisione di Primo, da Don Botti, il sacerdote antifascista<br />

suo compagno di cella. Ed ancora: Primo, in poltrona, che legge una rivista nella loro nuova casa;<br />

loro due sempre assieme durante il ricovero di Primo all’ospedale di Pietra Ligure; mentre sfi lano<br />

durante un primo maggio pieno di sole. Infi ne il r<strong>it</strong>orno a Mauthausen, fra i tanti, l’ultimo...<br />

A r<strong>it</strong>roso, ormai senza alcuna logica temporale, tra centinaia e centinaia di cartoline disposte<br />

in verticale ad occupare un intero cassetto, tra i tanti saluti di tanti, da paesi lontani o dalla più<br />

vicina riviera, ecco due cartoline di Remo dal confi no di Ventotene. È quella inviata in occasione<br />

della Pasqua del 1940 ad attirare la mia attenzione. Il cartoncino, d’un grigio pergamenato è<br />

con ogni evidenza r<strong>it</strong>agliato a mano. L’immagine, due cuccioli di cane, è realizzata con la tecnica<br />

dell’inchiostro di china ed il tratto caratteristico del pennino. Remo, un semplice autografo …<br />

come per un quadro d’autore.<br />

Ed ancora l’archivio di Lina contenuto in una busta similpelle verde. Tra le foto dei tanti nipoti,<br />

affi ora la contabil<strong>it</strong>à di Ernesto, della D<strong>it</strong>ta Polizzi: la ricevuta dell’avvenuto pagamento delle<br />

imposte comunali; il progetto di adattamento a cinema della sala da ballo di Panocchia ed il<br />

bilancio della nuova attiv<strong>it</strong>à; la conferma da parte della d<strong>it</strong>ta Milesi dell’ordine delle pellicole,<br />

l’incasso di cinquecentoventisette lire per la proiezione cinematografi ca del 19 gennaio 1940.<br />

E la quotidian<strong>it</strong>à di quasi settant’anni prima sembra prendere v<strong>it</strong>a.<br />

Infi ne, riposto in una scatola bianca a righe blu tra le onorifi cenze e gli attestati, troviamo il suo<br />

triangolo rosso. Istintivamente lo prendo fra le mani per annusarlo a lungo: inodore, asettico,<br />

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