PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it
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Hai sempre avuto l’olfatto molto sviluppato?<br />
No. Per niente.<br />
Eppure certi odori li avverti!<br />
Quell’odore, sì...<br />
Quell’odore particolare?<br />
È un odore che mi è penetrato nel cervello.<br />
E’ l’odore di sugo bruciato che ti da fastidio? Mi dicevi che lo avvertisti appena<br />
arrivato a Mauthausen.<br />
No, non direi. Quello è un odore più particolare, più dolciastro, più diffuso...<br />
In segu<strong>it</strong>o, ti è cap<strong>it</strong>ato di sentirlo?<br />
No, mi cap<strong>it</strong>a però di sentire odori che mi ricordano quello. È un’esperienza che mi ha cambiato<br />
molto. Comunque il mio carattere era già così.<br />
* * *<br />
Ma chi non ha vissuto quell’esperienza...?<br />
Io dico che a lui manca qualcosa. (82)<br />
Per cui non è completo...<br />
...quindi ha qualche cosa in meno. Sì.<br />
Non lo so.<br />
E pensi che ne siano convinti anche i tuoi compagni?<br />
Ci sono differenze fra di voi?<br />
No. C’è chi ne ha sofferto molto più psicologicamente. Chi cioè ne ha sofferto come si può<br />
soffrire per una malattia mentale, vivendo esasperatamente queste strane sensazioni...<br />
Tu invece le hai accettate come una fi losofi a? Sono cioè divenute per te giorno<br />
dopo giorno, parte integrante del tuo modo di essere e di vivere?<br />
Direi di sì. Del resto io sono molto tollerante, specialmente nei confronti delle debolezza<br />
umane.<br />
Sì.<br />
Quando sei tornato ti sentivi in sintonia con le persone che avevano vissuto la tua<br />
stessa esperienza, diverso invece rispetto agli altri...<br />
82 - Si veda a questo propos<strong>it</strong>o: Massimo Martini, Il trauma della deportazione, Aned Arnoldo Mondatori Ed<strong>it</strong>ore,<br />
Milano 1983, pag 71. Nel corso di un colloquio di gruppo un deportato sostiene «Per chi è tornato il KZ è stato<br />
un’accademia».<br />
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