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PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it

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Ti accorgevi o ti sembrava?<br />

No, no! Gli altri non ne volevano sapere! Insistevano con il raccontarti i loro problemi, la guerra, ecc.<br />

Avevano forse paura di sentirne parlare?<br />

Non ne volevano proprio sapere! E ciò mi bloccava.<br />

Con tua madre e tua sorella Lina, anch’esse deportate, era forse diverso che<br />

parlarne con gli altri ex deportati?<br />

Ti dirò che con mia madre e mia sorella ne abbiamo parlato pochissimo. Così in generale,<br />

comunque, ma poco dell’esperienza personale. Tanto meno di episodi precisi.<br />

Con i tuoi amici? Con Vignali, con Bianchi per esempio?<br />

Con Vignali e con Bianchi se ne parlava invece spesso. Con Vignali addir<strong>it</strong>tura, ancor oggi,<br />

commentiamo con una vena di umorismo tutto particolare e forse solo a noi comprensibile,<br />

l’assurd<strong>it</strong>à di certe s<strong>it</strong>uazioni. (81) Con Angelo al contrario, non mi trovavo d’accordo, perché in<br />

lui c’era tanto odio per i tedeschi …per tutta la razza in genere …<br />

Per te non era e non è così?<br />

Per me, no. Certo, le prime volte che sono andato in vacanza sulla riviera adriatica ho provato<br />

tanta sofferenza. Non riuscivo a sopportare i turisti tedeschi, in particolar modo i miei<br />

coetanei.<br />

Come ti comportavi?<br />

Li ev<strong>it</strong>avo, non accettavo di conoscerli.<br />

Verso quelli più anziani, avevi lo stesso atteggiamento?<br />

Certo, perché pensavo che avessero fatto la guerra o che comunque fossero stati coinvolti<br />

anche loro.<br />

Erano giovani i capoccia del campo?<br />

Ce n’erano molti di giovani …<br />

Negli anni settanta a Gabicce, io e mia moglie, avevamo conosciuto una coppia di tedeschi che<br />

avevano un bambino. S’era creato un rapporto di amicizia.<br />

Più giovani di voi?<br />

Più di trent’anni di differenza. Ci siamo rivisti per tre o quattro anni consecutivi. Il bimbo credo<br />

si chiamasse Robik. Giocavo con lui, come con i fi gli di mio nipote.<br />

81 - A propos<strong>it</strong>o di questo particolarissimo tipo di umorismo, per molti aspetti anomalo, si veda Martini, Il trauma<br />

della deportazione, op. c<strong>it</strong>. p. 89.<br />

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