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PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it

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Diversamente da Pio, da Laura, da Remo, da Porcari ormai a Roma, che diventeranno, seppur<br />

a livelli diversi, funzionari e dirigenti. (49)<br />

Primo rientrerà in ferrovia, dove compatibilmente con i periodi di malattia, diventerà responsabile<br />

stampa per la sezione aziendale del PCI. Fonderà poi l’ANED provinciale, divenendone il<br />

presidente. (50)<br />

* * *<br />

Per Lina la ricerca di un lavoro adeguato alle proprie condizioni di salute, rappresenterà una<br />

lunga e dolorosa odissea: «Non si trovava lavoro, né io pretendevo niente: avevo fatto ciò che<br />

avevo fatto solo perché avevo r<strong>it</strong>enuto giusto farlo. Vivevamo della pensione di guerra di mia<br />

madre. Andammo anche dal Prefetto, all’Associazione del Reduci senza ottenere niente». Alla<br />

fi ne, quando nel 1959 viene assunta come bidella presso la scuola elementare Giordani, è<br />

tanta la gioia di aver trovato un lavoro che decide di desistere dal procedere nella richiesta<br />

della pensione privilegiata, pur consapevole dell’ingiustizia sub<strong>it</strong>a e nella ferma convinzione di<br />

essere stata penalizzata in quanto donna.<br />

* * *<br />

Nel ricordo del fi glio e di Clara Dragoni, Ida è triste e cupa, tuttavia profondamente trasformata<br />

dalla deportazione. Un insieme di contraddizioni in parte diverse da quelle di un tempo.<br />

L’introversione e la timidezza, nel ricordo di Primo, sembrano m<strong>it</strong>igarsi nell’impegno pol<strong>it</strong>ico che<br />

la vede presente ad ogni manifestazione e nella socievolezza che la induce ad intrecciare lunghi<br />

colloqui dalla fi nestra con tutto il borgo, o durante le soste quotidiane nei negozi, per la spesa.<br />

Madre e nonna tenerissima, convive con la memoria di quelle tenui tracce del suo sposo<br />

recuperate nel periodo immediatamente successivo alla liberazione, attraverso una serie di<br />

contatti epistolari con sopravvissuti a Mauthausen, che di Ernesto esaltavano l’attaccamento alla<br />

famiglia ed il coraggio nell’affrontare la fi ne. (51) Ida morirà nel 1964, dopo una lunga agonia.<br />

49 - Laura, classe 1924, sarà responsabile nel ‘45 della commissione femminile, poi segretaria dell’UDI. Dal ‘50 al<br />

‘75 consigliere comunale con alcuni periodi di interruzione ed ancora responsabile femminile, membro del com<strong>it</strong>ato<br />

federale. E’ stata membro della commissione di controllo del PCI, ricoprendo le cariche di presidente dell’ANPI<br />

c<strong>it</strong>tadina e di vice presidente dell’ANPI provinciale, membro del Com<strong>it</strong>ato nazionale ANPI e del Coordinamento<br />

nazionale donne della Resistenza.<br />

50 - È stato anche membro del Consiglio nazionale dell’ANED.<br />

51 - Secondo (Ernesto) Polizzi viene deportato da Bolzano il 14 dicembre 1944 per giungere a Mauthausen il 19<br />

dicembre, muore a Günskirchen il 22 aprile 1945. Venegoni, op.c<strong>it</strong>., pag. 304; Il libro dei deportati, Vol I, Tomo 2,<br />

pag. 1712. Nelle lettere scr<strong>it</strong>te da coloro che lo avevano conosciuto a Mauthausen, Ernesto viene descr<strong>it</strong>to come<br />

profondamente legato al ricordo della famiglia ed orgoglioso di «una sua fi glia partigíana».<br />

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