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PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it

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È lo sbandamento generale. Ciononostante, Primo decide di condurre una v<strong>it</strong>a normale, nel<br />

lim<strong>it</strong>e delle sue possibil<strong>it</strong>à fi siche e psichiche.<br />

Dopo la liberazione del campo, viene condotto a Mauthausen, dove gli americani hanno allest<strong>it</strong>o<br />

un centro di ricovero. Inizia il lento recupero alla v<strong>it</strong>a, apprendendo da un deportato di Parma<br />

che la madre è appena part<strong>it</strong>a per l’Italia.<br />

* * *<br />

Sopra uno di quei camion che in fi la indiana si profi lano ancora all’orizzonte, si sta concludendo<br />

il lungo viaggio per Ida e per Clara Dragoni, sua compagna di prigionia già nel concentramento<br />

di Bolzano, poi a Ravensbrück ed a Flossenbürg, che, a testimonianza di questa loro grande<br />

amicizia, ha inteso raccontarmi la comune esperienza. (44)<br />

Attraverso il racconto di Clara, una ragazza sola che nella tempra di Ida ha r<strong>it</strong>rovato quell’affetto<br />

in grado di riscattarla dal torpore e dall’abulia, prende spessore la storia struggente di una<br />

madre che, in una s<strong>it</strong>uazione disumana, è riusc<strong>it</strong>a a ricostruire il cosmo familiare per amore<br />

della fi glia, sua compagna nel Block e nei lavori forzati. Soprattutto nelle ore notturne, sul<br />

letto a castello, avvinghiate nello stesso giaciglio, facendosi raccontare da Lina le antiche<br />

disobbedienze sue e dei suoi fratelli, a lei accuratamente taciute.<br />

Madre e fi glia, Ida e Lina, 67389 e 67390. «Perché – come aveva ricordato Lina qualche anno<br />

prima nella testimonianza – lei era sempre davanti a me». Ida che diventa la madre di tutte,<br />

che quotidianamente e con tenacia spidocchia le sue fi glie e che per questo viene pun<strong>it</strong>a con il<br />

taglio dei capelli. Ida che si dispera con Lina: «A tuo padre piacevano tanto così lunghi!».<br />

Poi, dopo il distacco da Lina – entrata nel Revier del campo – gli incessanti inc<strong>it</strong>amenti,<br />

per Clara e per le altre, alla resistenza, attraverso la cura della persona. La fi erezza sempre<br />

dimostrata nei confronti dei tedeschi. Tra le altre fi glie, il pensiero costante per la fi glia vera, Ida<br />

giorno dopo giorno ammucchia le proprie razioni di pane per barattarle in cambio di sue notizie.<br />

Scoperta, viene legata ad un albero per un giorno ed una notte.<br />

Mentre il rapporto con Clara diventa sempre più intenso, iniziano anche le confi denze: il suo<br />

rimpianto per non essere riusc<strong>it</strong>a ad esternare a pieno l’affetto di moglie e di madre.<br />

Infi ne, dopo la liberazione, l’arrivo al centro di Mauthausen e la notizia appresa proprio da<br />

Angelo Bianchi dell’internamento del fi glio. Un deliquio improvviso e lunghissimo, psichico oltre<br />

che fi sico, dal quale sembra non volersi risvegliare più e dal quale Clara cercherà di scuoterla<br />

adottando il suo stesso metodo.<br />

«Forte, delicata, molto umana, anche con quelle nostre compagne che si erano fatte corrompere»,<br />

continuava a ripetermi Clara nel corso del nostro colloquio. Ed aggiungeva: «Se son viva, lo<br />

devo a lei», mettendo in questo r<strong>it</strong>ornello una convinzione ed un impeto tutti particolari, quasi<br />

fossero un’ered<strong>it</strong>à dell’Ida dei tempi lontani.<br />

44 - Nata nel ‘23 ad Argenta, orfana di madre già nella primissima infanzia, fi glia di un coltivatore diretto antifascista,<br />

Clara Dragoni aiuterà il padre nei campi, facendo la mondina nella stagione buona. Staffetta di collegamento, viene<br />

arrestata nell’agosto con il padre, rinchiusa nel castello estense di Ferrara, poi trasfer<strong>it</strong>a nelle carceri di Bologna,<br />

dove il padre sarà giustiziato. Infi ne il lungo viaggio verso la deportazione. Il libro dei deportati, volume I, tomo 1,<br />

pag. 789. È morta nel 2006.<br />

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