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PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it

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Nel senso che parlava sempre lui?<br />

Sì. Cercava tuttavia di avviare un certo dialogo, di convincermi. Un giorno mi offrì una tazza di<br />

tè e dei pasticcini.<br />

No.<br />

E tu ne hai mangiati?<br />

Non avevi fame?<br />

Beh, si, ho sempre avuto fame. «Maresciallo, guardi – ricordo che gli dissi – non c’è riusc<strong>it</strong>o con<br />

le botte, non ci riesce neanche con i pasticcini. A parte il fatto che li mangerei molto volentieri».<br />

E lui era a conoscenza della tua golos<strong>it</strong>à, vero?<br />

No, non saprei.<br />

Ma spesso conoscevano di voi anche le ab<strong>it</strong>udini più intime.<br />

Non credo. Comunque – e questo per dirti come era cambiato il metodo – cap<strong>it</strong>ava gli dicessi<br />

che, essendo la s<strong>it</strong>uazione ormai agli sgoccioli, era del tutto inutile per loro continuare su<br />

quella strada.<br />

E lui?<br />

E lui: «Appunto perché è fi n<strong>it</strong>a, andiamo fi no in fondo».<br />

* * *<br />

In San Francesco direi che, come prigioniero, ho passato un buon periodo.<br />

Sergio era in cella con suo padre, che nel frattempo era stato rimesso dentro. Con me c’era don<br />

Botti, Ferrutius, un sacerdote fi n<strong>it</strong>o in galera per avere aiutato dei partigiani. Una sera, nella<br />

parrocchia di Talignano, si erano presentati dei brigatisti neri, vest<strong>it</strong>i da partigiani. Li aveva<br />

osp<strong>it</strong>ati, com’era sua ab<strong>it</strong>udine, offrendo del cibo … e così era fi n<strong>it</strong>o dentro.<br />

Era nata un’amicizia sincera, proprio perché ognuno di noi rispettava le convinzioni dell’altro,<br />

io il suo rosario, lui le mie canzoni di partigiano.<br />

Esattamente nella cella sopra di noi, c’era un gruppo di partigiani di Casalmaggiore. Al mattino,<br />

al risveglio, si cominciava a cantare, rispondendoci a vicenda. Avevamo anche adottato un<br />

sistema, per cui mi calavano dalla fi nestra, attaccato ad una corda, un sacchetto con dentro<br />

una pagnotta o qualcosa d’altro, perché loro ricevevano da fuori i pacchi.<br />

«Dai, Manetto, che arriva la colomba» ed io mi affacciavo … Direi che è stato un periodo<br />

abbastanza bello.<br />

Quant’è durato?<br />

Fino a poco prima di Natale.<br />

Cos’è poi successo?<br />

Che una bella mattina ci portarono all’Uffi cio Casellario, l’accettazione del carcere, dove trovai<br />

altri partigiani. Ricordo Angelo Bianchi, mio compagno di scuola alle elementari, una ragazza<br />

ed un altro di Medesano. Saremo stati una decina e ci caricarono tutti su un furgoncino.<br />

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