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PRIMO POLIZZI IL PRIGIONIERO CHE CANTA - liabarone.it

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È stato del tutto inutile da parte mia il cercare nella paura o nella pena, una giustifi cazione<br />

per un simile atteggiamento. «Non ne volevano sapere! E ciò mi bloccava». (45) È stata la risposta<br />

quasi perentoria che mi ha dato. La sola che non ammettesse obiezioni di sorta.<br />

* * *<br />

Ben presto i Polizzi r<strong>it</strong>ornano ad essere una famiglia. Più nuclei profondamente un<strong>it</strong>i in uno solo<br />

al di là di vincoli di sangue o di convenzioni generazionali.<br />

Laura si sposa, nell’anno della liberazione con Pio Montermini, il comandante partigiano<br />

Luigi, conosciuto nel reggiano, durante la Resistenza. Pio si legherà ai Polizzi di un rapporto<br />

fortissimo. (46) Mentre Amneris Sattin, grande amica di Lina, diventerà la moglie di Remo, di Remo<br />

ben più giovane di quindici anni. (47)<br />

Anche Primo, in una felice pausa fra un ricovero e l’altro, si sposa nella primavera del 1953<br />

con Angiolina Ferrari, nata in Francia a Noisy sur Oise nel ‘25, dopo che il padre, muratore<br />

socialista, era emigrato per scelta pol<strong>it</strong>ica. Il loro appartamento di fortuna, in quei primi anni,<br />

sarà cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due stanzette messe a disposizione dall’An<strong>it</strong>a Barbieri, che in tal modo potrà<br />

avere accanto ancora una volta questa sua specie di fi glio.<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o di questo universo affettivo assume un colore particolarmente intenso il rapporto<br />

fra Ida, Primo e Lina. Del tutto rinnovato da quell’esperienza nei lager, reso ancor più forte dal<br />

mancato r<strong>it</strong>orno di Ernesto, morto a Mauthausen nei giorni della liberazione.<br />

Oltre ad imporsi rispetto al legame con gli altri membri della famiglia, avrà anche precise<br />

caratteristiche rispetto a quello con gli altri sopravvissuti. Giacché, se per Primo è possibile<br />

affrontare con distacco e velata ironia il ricordo di quei giorni con alcuni suoi compagni di<br />

internamento, gli risulta impossibile farlo con Ida e con Lina. «Ti dirò che con mia madre e<br />

mia sorella ne abbiamo parlato pochissimo» è stata la sua risposta, quasi a sottintendere una<br />

forma di pudore che nasce quando entrano in gioco certi meccanismi affettivi. (48)<br />

Tre caratteri molto diversi. Come rispettivamente diversi sono i rapporti che, in relazione al<br />

passato recente, instaurano con i familiari. Secondo Laura ad esempio, Ida era senz’altro la<br />

meno introversa, quella cioè più incline a raccontare le proprie vicende di deportata.<br />

Fatta eccezione, nei primissimi anni, per l’impegno alla Camera del Lavoro di Lina – che in<br />

segu<strong>it</strong>o comunque sarà attiva nella Commissione Interna dei dipendenti degli Enti Locali, infi ne<br />

nelle sezioni comuniste e nell’ANPI – i due fratelli non faranno della mil<strong>it</strong>anza una professione.<br />

45 - È stata una esperienza comune a tutti i deportati. Si veda: Vincenzo Pappalettera, Tu salirai per il camino, p<br />

156; Massimo Martini, Il trauma della deportazione, op. c<strong>it</strong>. pag 137.<br />

46 - Pio Montermini (Rivalta di Reggio Emilia 1919 - Parma 1983). Fornaio, comunista, otto anni comminati dal<br />

Tribunale Speciale nel ‘38, comandante della divisione reggiana operante in prossim<strong>it</strong>à della linea gotica, medaglia<br />

d’argento, insign<strong>it</strong>o dagli USA della Bronze Star al valor mil<strong>it</strong>are, assieme ai massimi esponenti del CVL, in segu<strong>it</strong>o<br />

responsabile organizzativo presso la Camera del Lavoro di Parma, segretario provinciale dell’ANPI, è membro della<br />

segreteria della Federazione Comunista fi no al 1960.<br />

47 - Impiegata contabile, staffetta partigiana, arrestata nell’agosto del ‘44, anche lei conosce le torture. Viene<br />

liberata nell’ottobre con uno scambio. Morirà nell’aprile del 1978, a sette mesi di distanza da Remo.<br />

48 - Intervista pag. 94.<br />

44

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