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Compendio di storia della scrittura latina. Paleografia ... - Gregoriana

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2.8 Germania<br />

La situazione <strong>della</strong> Germania prima dei tempi <strong>di</strong> Carlo Magno non era propizia allo<br />

sviluppo <strong>di</strong> un’attività scrittoria. Alcuni segni però si percepiscono nella città <strong>di</strong> Treviri<br />

–Trier- e nelle regioni del Sud, in particolare nell’Alemania - i monasteri <strong>di</strong> Reichenau e<br />

<strong>di</strong> San Gallo -, e nella Bavaria. Un risveglio arrivò tramite le fondazioni <strong>di</strong> San<br />

Bonifacio, ma i frutti visibili maturarono piuttosto dal sec. IX in poi.<br />

3. Manoscritti latini del secondo me<strong>di</strong>oevo<br />

Verso la metà del sec. XII ebbero luogo alcuni cambiamenti riguardanti la <strong>scrittura</strong> e<br />

la <strong>storia</strong> del libro. Mentre durante i secoli precedenti erano state le istituzioni<br />

ecclesiastiche – le abbazie ed i capitoli delle cattedrali - i principali produttori <strong>di</strong><br />

manoscritti, durante il sec. XII sorsero nuovi centri che con<strong>di</strong>zionarono la produzione<br />

scrittoria.<br />

In primo luogo, le università, oppure gli stu<strong>di</strong>a generalia, le quali favorirono la<br />

produzione delle Summae, cioè, i trattati scritti seguendo le lezioni dei professori <strong>di</strong><br />

teologia, filosofia, <strong>di</strong>ritto, me<strong>di</strong>cina ed arti in genere. Fu allora quando ebbe luogo un<br />

risveglio <strong>della</strong> vita spirituale nel senso ampio del termine, insieme alle fondazioni <strong>di</strong><br />

nuovi or<strong>di</strong>ni religiosi; ciò fu accompagnato d’un maggiore impegno nella pre<strong>di</strong>cazione,<br />

e d’un approfon<strong>di</strong>mento <strong>della</strong> vita interiore cristiana, introducendone la componente<br />

mistica, la quale trovò terreno fecondo presso le monache -ad esempio, nel caso <strong>di</strong> Santa<br />

Ildegarda <strong>di</strong> Bingen, +1179-.<br />

Nello stesso tempo si produceva, anche fra i laici, una crescente <strong>di</strong>ffusione dell’arte<br />

<strong>di</strong> scrivere, accompagnata dal gusto <strong>della</strong> lettura dei libri e, <strong>di</strong> conseguenza, la richiesta<br />

dei manoscritti in lingua vernacolare o volgare. Erano i tempi <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> carolina e<br />

<strong>di</strong> quella gotica iniziale.<br />

Nei monasteri e nelle scuole cattedrali si continuò la trascrizione dei libri; la<br />

produzione libraria, tuttavia, fu sempre più eseguita dai librai laici, scrittori<br />

professionisti, operanti non presso i monasteri, bensì entro le strutture citta<strong>di</strong>ne, anzi<br />

nelle botteghe più vicine ai centri universitari. Si espanse l’esercizio del commercio dei<br />

co<strong>di</strong>ci. Insieme ad esso, crebbe il fabbisogno dei documenti: contratti, instrumenta<br />

notarili, statuti, ecc. La <strong>scrittura</strong> <strong>di</strong>ventò una quoti<strong>di</strong>ana necessità. Sorsero perciò delle<br />

scuole citta<strong>di</strong>ne, dove s’imparava a leggere, a scrivere ed a calcolare – matematica -,<br />

nonché a mantenere una corrispondenza epistolare -re<strong>di</strong>gere le lettere-.<br />

Dal sec. XII fu frequente la numerazione dei fogli dei co<strong>di</strong>ci, e più tar<strong>di</strong> fu introdotta<br />

la numerazione delle pagine. Dal sec. XII, i libri sono stati conservati fra le cose <strong>di</strong><br />

appartenenza personale degli uomini colti; questa usanza <strong>di</strong>venne più fattibile a causa<br />

del fatto che la carta fu usata in sostituzione <strong>della</strong> costosa pergamena.<br />

L’attività universitaria - il «terzo potere» durante il Me<strong>di</strong>oevo – portò con sé parecchi<br />

cambiamenti. La formazione dei centri generali degli stu<strong>di</strong> traeva la sua origine dai<br />

propositi d’indagare sul Diritto Romano. Verso il sec. XII, il monaco Graziano, compì<br />

un lavoro importante (in particolare dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>dattico), quando sistemò le<br />

leggi ecclesiastiche nella Concor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>scordantium canonum, opera poi comunemente<br />

denominata il Decretum Gratiani.<br />

Subito fu intrapreso il lavoro - in primo luogo, in Italia, con centro a Bologna - <strong>della</strong><br />

trascrizione dei testi del Diritto civile ed ecclesiastico, aggiungendovi un commento, il<br />

così detto apparatus delle glossae – commenti ad un testo -, dando l’origine ad un tipo<br />

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