Compendio di storia della scrittura latina. Paleografia ... - Gregoriana
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Tavola 4. Bibliotheca Apostolica Vaticana.<br />
Codex Barberini latino 585. Salterium – Hymnarium.<br />
La tonaca <strong>della</strong> Madonna è decorata con JHS.<br />
7. Origine e sviluppo <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong><br />
7.1 La <strong>scrittura</strong> in genere<br />
«In Nativitate Domini ad vesperas<br />
et ad nocturnum ymnus.<br />
Christe, redemptor<br />
omnium, ex Patre,<br />
Patris Unice: solus<br />
ante principium<br />
natus ineffabiliter.»<br />
La rappresentazione grafica <strong>della</strong> parola e, <strong>di</strong> conseguenza, del concetto che la parola<br />
traduce, è stata una delle maggiori invenzioni umane 82 . Le più antiche forme <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong><br />
sono <strong>di</strong> solito pittogrammi e ideogrammi, la cui forma non esprime i suoni, bensì il<br />
significato (Ideenschrift). Tali sono i pittogrammi dei popoli primitivi, i geroglifici<br />
egiziani, i tracciati dei pittogrammi cinesi e giapponesi. L’antica <strong>scrittura</strong> cretese, ad<br />
esempio, era ideogrammatica.<br />
I primi segni corrispondenti ai suoni <strong>della</strong> pronuncia delle parole o delle sillabe - segni<br />
che poi costituiranno l’alfabeto -, appaiono verso la metà del II millennio a. C., nella<br />
regione siro palestinese e me<strong>di</strong>terranea. Allo sviluppo <strong>di</strong> tali segni hanno contribuito i<br />
Fenici, dall’alfabeto dei quali <strong>di</strong>pende quello semitico - ebraico -; dall’alfabeto semitico, a<br />
sua volta, <strong>di</strong>pende quello greco. L’alfabeto fenicio e quello semitico possedevano soltanto i<br />
segni delle consonanti, ma non delle vocali. Alla struttura <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> semitica<br />
rassomigliava quella cuneiforme, assiro-babilonica. Questa comprendeva più <strong>di</strong> 500 segni,<br />
ciascuno <strong>di</strong> essi rappresentava una sillaba composta da una consonante ed una vocale (sia<br />
consonante + vocale, sia vocale + consonante). Tuttavia i greci durante i sec. XI-X a. C.<br />
in<strong>di</strong>carono con segni propri le vocali, usando per ciò i caratteri gutturali dell’alfabeto<br />
semitico.<br />
Dall’alfabeto greco proviene l’antica <strong>scrittura</strong> copta, quella dei goti antichi, e anche<br />
l’antica <strong>scrittura</strong> slava. Gli uomi <strong>della</strong> civiltà etrusca usarono una <strong>scrittura</strong> sviluppata dalla<br />
<strong>scrittura</strong> greca. Per quanto riguarda la <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong>, quasi tutti gli autori ritengono che<br />
essa derivi dall’etrusco più antico, applicandolo ai suoni propri <strong>della</strong> lingua <strong>latina</strong>. Le<br />
tracce più antiche <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong> sono dal sec. VII a. C. 83<br />
La <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong> tracciata sui supporti morbi<strong>di</strong> e piuttosto piccoli durante i tempi<br />
anteriori all’Era Cristiana era minuscola, abbastanza rozza. Si può supporre che per l’uso<br />
82 Riportiamo qui alcuni dati fondamentali sulla Storia <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong>, perché li riteniamo <strong>di</strong> particolare<br />
interesse per i lettori. A poco a poco, andremo al caso concreto del latino. Cfr. J.-G. FEVRIER, Histoire de<br />
l’écriture, Paris 2 1959; M. AGUIRRE, La escritura en el mundo, Madrid 1961; H. HAARMANN,<br />
Universalgeschichte der Schrift, Frankfurt-New York 199; G. JEAN, La <strong>scrittura</strong>, memoria degli uomini, in<br />
Universale Electa / Gallimard. Storia e Civiltà 1992<br />
83 L’etruscologia è una scienza che appassiona ancora molti scienziati. Cfr. M. PALLOTTINO,<br />
Etruscologia, ed. Hoepli; Rasenna. Storia e civiltà degli Etruschi, 1986. [«Rasenna» sarebbe, secondo<br />
Dionigi <strong>di</strong> Alicarnasso, il nome proprio degli etruschi]; W. KELLER, La civiltà etrusca, 4 1971.<br />
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