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Compendio di storia della scrittura latina. Paleografia ... - Gregoriana

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Quando la Provincia <strong>di</strong> Hispania cadde sotto il dominio dei Visigoti -seconda metà<br />

del sec. V-, questi assunsero la lingua <strong>latina</strong>, per sbrigare gli affari <strong>della</strong> vita pubblica e<br />

amministrativa, e molti usi e la <strong>scrittura</strong> romani. Le lotte susseguenti, ad<strong>di</strong>rittura le<br />

persecuzioni dei cattolici dagli ariani, hanno avuto una ripercussione negativa sullo<br />

sviluppo <strong>della</strong> vita culturale in Hispania.<br />

Dopo la conversione del re visigoto Recaredo all’ortodossia cattolica – nel III<br />

Concilio <strong>di</strong> Toledo (589) -, la vita culturale ispanica fu ripristinata, vale a <strong>di</strong>re, si<br />

svegliò, come da un sonno, l’antica cultura <strong>latina</strong>. I sovrani visigoti si pregiavano <strong>di</strong><br />

scrivere libri, come nel caso del re Sisebuto, il quale compose in latino una vita <strong>di</strong> S.<br />

Desiderio. In Siviglia, il vescovo Isidoro, detto in latino «Hispalensis» (560-636),<br />

<strong>di</strong>ventò il maggiore eru<strong>di</strong>to del Me<strong>di</strong>oevo europeo. Nell’opera denominata Etymologiae<br />

(Origines) egli raccolse i risultati raggiunti dalle scienze durante l’Età Antica.<br />

I sovrani s’interessarono ai testi letterari e spirituali contemporanei, come il re<br />

Chindaswinto, che inviò a Roma, nell’anno 649, il vescovo Taione <strong>di</strong> Caesaraugusta –<br />

Saragozza-, allo scopo <strong>di</strong> ottenere dal papa Martino I ( 649-655) una copia dei Moralia<br />

<strong>di</strong> S. Gregorio Magno (+604), co<strong>di</strong>ce che non era reperibile presso le biblioteche <strong>della</strong><br />

penisola Iberica.<br />

10.2.2 Tipologia <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> visigotica<br />

Risalgono alla prima parte del sec. VII, secondo un’accurata indagine 123 , gli inizi <strong>di</strong><br />

questa peculiare <strong>scrittura</strong>. La base <strong>di</strong> queste forme nuove era la <strong>scrittura</strong> minuscola,<br />

assai <strong>di</strong>ffusa nella penisola Iberica. Le caratteristiche locali sono apparse, in primo<br />

luogo, tra le forme corsive, e così ebbe origine la visigotica corsiva. Qualche decennio<br />

più tar<strong>di</strong> iniziarono le forme specifiche <strong>della</strong> visigotica libraria, comunemente<br />

conosciuta come minuscola visigotica 124 .<br />

A) La <strong>scrittura</strong> visigotica corsiva<br />

Gli inizi delle forme <strong>scrittura</strong>li visigotiche risalgono alla metà del sec. VI, ma solo<br />

durante il sec. VIII e ancora più durante il sec. IX essa raggiunse forme stabili, e si<br />

<strong>di</strong>stinse per i tratteggi dritti, molto ricchi in legature. In essa appare qualche influsso<br />

stilistico dalla <strong>scrittura</strong> arabica, in particolare nei tratteggi verso la sinistra e nell’uso<br />

delle abbreviazioni, in cui si omettono le vocali. Queste sono alcune sue caratteristiche:<br />

121 Cfr. L. SCHIAPARELLI, «Note paleografiche. Intorno all’origine <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> visigotica», in<br />

Archivio Storico Italiano, ser. VII, vol. 12 (1929) 165-207. Cfr. G. CENCETTI, <strong>Paleografia</strong> <strong>latina</strong>, 1978,<br />

pp. 100-106.<br />

124 In alcuni trattati specializzati sono menzionate alcune specifiche <strong>della</strong> visigotica libraria, in<strong>di</strong>cando<br />

la regione in cui essa fu usata. Così, la visigotica libraria, durante il sec. X, acquistò <strong>di</strong>verse<br />

caratteristiche: andalusa, toletana, leonese, oppure castigliana. Per noi sarà sufficiente conoscere e<br />

<strong>di</strong>stinguere la visigotica corsiva e quella libraria, detta pure minuscola visigotica.<br />

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