Compendio di storia della scrittura latina. Paleografia ... - Gregoriana
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<strong>di</strong>ventarono più vicine alla <strong>scrittura</strong> semiunciale. Parecchi stu<strong>di</strong>osi le denominano<br />
scritture minuscole precaroline, oppure scritture altome<strong>di</strong>evali – come A. Pratessi -.<br />
Durante il sec. VIII si manifestò un tipo nuovo <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong> da usare nei co<strong>di</strong>ci<br />
<strong>di</strong> alcuni paesi europei, in particolare in Francia e in Italia, ma anche nella Svizzera e in<br />
Germania: esso fu conseguenza <strong>di</strong> ricercare un adeguato modo <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> minuscola<br />
per i co<strong>di</strong>ci. Le scritture onciali e semionciali erano ritenute scadenti, nonché antieconomiche,<br />
sia riguardo al tempo impiegato nello scrivere, sia rispetto allo spazio<br />
utilizzato sulla pergamena.<br />
In Italia, si <strong>di</strong>stinse la scuola cattedrale <strong>di</strong> Verona, la cui biblioteca capitolare<br />
conserva ancora un cospicuo numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> quel periodo, alcuni risalenti agli inizi<br />
del sec. VI. Ivi furono usate le onciali e le semionciali; inoltre, si servirono pure <strong>di</strong><br />
alcuni tipi <strong>della</strong> minuscola precarolina durante il sec. VIII, il che sta ad in<strong>di</strong>care che in<br />
quello scrittorio non avevano trovato ancora un regolamento fisso.<br />
Un altro centro scrittorio fu Bobbio, fondato da S. Columbano, a. 612, dove, durante<br />
i sec. VII-VIII era in uso la <strong>scrittura</strong> insulare. Provengono da quel monastero alcune<br />
forme semicorsive, abbastanza calligrafiche e regolari; alcuni esempi possono essere<br />
denominati minuscole precaroline, con un tratteggio più posato. Tuttavia anche qui,<br />
oltre ai <strong>di</strong>versi tentativi, non si può affermar che esistesse una coor<strong>di</strong>nazione per quanto<br />
riguarda la calligrafia <strong>della</strong> minuscola libraria 132 .<br />
Nel sec. VIII esisteva una fiorente scuola vescovile a Lucca (Toscana). Fino ai nostri<br />
giorni si è conservato un co<strong>di</strong>ce singolare (Lucca, Bibl. capit., cod. 490) in cui si<br />
contengono: un Liber Pontificalis <strong>della</strong> Chiesa Romana, <strong>di</strong>versi testi stu<strong>di</strong>ati nelle<br />
scuole me<strong>di</strong>evali -grammatica, me<strong>di</strong>cina, musica-. Ben 37 scrivani hanno collaborato<br />
alla compilazione dell’intero co<strong>di</strong>ce, che risulta scritto tra gli anni 796 e 816. Alcuni si<br />
servirono dell’onciale, tratteggiata con sveltezza, in modo rustico; altri usarono forme <strong>di</strong><br />
<strong>scrittura</strong> che partono dalla corsiva e possono essere qualificate da semicorsive; altre<br />
mani adoperarono forme più posate e meno legate, ovverosia la minuscola precarolina.<br />
Si nota che anche qui prevalsero alcuni tentativi in<strong>di</strong>viduali per arrivare ad un nuovo<br />
tipo <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> minuscola libraria 133 .<br />
Altre scuole o scriptoria <strong>di</strong> quel tempo si trovavano a Vercelli, a Nonantola, ecc.<br />
Queste caratteristiche non sono costanti, ma molte <strong>di</strong> esse si trovano nei manoscritti<br />
<strong>di</strong> questo tempo, cioè del sec. VIII e degli inizi del sec. IX, sia nell’Italia settentrionale<br />
sia in quella centrale e, in parte, in quella meri<strong>di</strong>onale.<br />
132<br />
Cfr. P. ENGELBERT, «Zur Frühgeschichte des Bobbieser Scriptorium», in Revue Béné<strong>di</strong>ctine, 78<br />
(1968) 220-260.<br />
133<br />
Cfr. L. SCHIAPARELLI, Il co<strong>di</strong>ce 490 <strong>della</strong> Biblioteca capitolare <strong>di</strong> Lucca, in coll. Stu<strong>di</strong> e Testi, 36,<br />
Roma 1924.<br />
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