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Compendio di storia della scrittura latina. Paleografia ... - Gregoriana

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1.3 Metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> paleografia<br />

Il metodo che useremo sarà teorico e pratico. Esamineremo <strong>di</strong>rettamente esempi<br />

<strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong>. Osserveremo in primo luogo le forme dei segni alfabetici in una<br />

determinata <strong>scrittura</strong>, donde essi provengono, e come si svilupparono. Poi<br />

in<strong>di</strong>vidueremo la regione dove era in uso una tale <strong>scrittura</strong>, determinando la sua durata e<br />

<strong>di</strong>stinguendo i <strong>di</strong>versi tempi del suo sviluppo, precisando riguardo alla sua formazione,<br />

perfezione e decadenza. Ricaveremo, infine, per ogni <strong>scrittura</strong> alcuni criteri <strong>di</strong> datazione<br />

allo scopo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care sugli scritti che non portano data. Ogni tipo <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> ha una<br />

propria <strong>storia</strong>: nascita, formazione, pienezza, decadenza e morte.<br />

Alla <strong>Paleografia</strong> appartiene anche l’arte <strong>della</strong> miniatura. Il professore Giulio Battelli,<br />

nel suo manuale, concede ad esse uno spazio assai ampio. G. Cencetti, invece, lasciava<br />

da parte l’ornamentazione.<br />

1.4 Valore <strong>della</strong> paleografia<br />

«Qui voit une abréviation ou un idéogramme sans vouloir les déchiffrer, qui juge<br />

quoi qui ce soi dépourvu de sens n’est point fait pour l’histoire. Ni, plus largement, pour<br />

la science» 14 .<br />

«...la cultura fa la grandezza <strong>di</strong> un popolo. Nel nostro campo la paleografia è alla<br />

base <strong>di</strong> tutto. Per la semplice lettura, per la datazione dei co<strong>di</strong>ci. Chi non sa leggere, chi<br />

inventa, deve essere cacciato dalla nostra repubblica perché manca <strong>di</strong> probità<br />

intellettuale» 15 .<br />

1.5 Storia degli stu<strong>di</strong> paleografici<br />

parola antea, C. Baronio - e molti altri dopo <strong>di</strong> lui- hanno concluso che l’arcivescovo <strong>di</strong> Braga era stato<br />

anni fa inviato dal papa Gelasio II all’imperatore allo scopo <strong>di</strong> trattare la pace. Questo (<strong>di</strong>cevano) sarebbe<br />

dovuto accadere l’anno 1116, oppure all’inizio dell’anno 1117, perché si sapeva me<strong>di</strong>ante altre fonti che<br />

l’arcivescovo Maurizio aveva preso apertamente la parte dell’imperatore contro Gelasio II dal marzo<br />

1117. Uno stu<strong>di</strong>oso tedesco ha scoperto un cartolario toletano - oggi conservato a Madrid, presso la<br />

Biblioteca Nacional -. Cfr. C. Erdmann, in Quellen und Forschungen 19 [1927] 205-261]. In questo<br />

cartolario si contiene la trascrizione <strong>di</strong> quella lettera desunta dal registro <strong>di</strong> Gelasio II (registro che non si<br />

è conservato). Questo cartolario è molto anteriore al Codex Vallicellianus, donde C. Baronio aveva preso<br />

il testo da lui pubblicato; il testo Vallicelliano era una copia del co<strong>di</strong>ce toletano in questione. La frase<br />

sopra segnalata <strong>di</strong>ce così: “Mauritium a nobis sibi super tractanda pace legatum”. La parola<br />

determinante, dunque, era «antea». Cambia la cosa completamente: Maurizio, che si trovava presente<br />

all’elezione <strong>di</strong> Gelasio II, fu inviato da Gelasio II all’Imperatore per trattare sulla pace. Appare, <strong>di</strong><br />

conseguenza, chiara la politica conciliatrice <strong>di</strong> Gelasio II: egli mandò all’Imperatore una persona che gli<br />

era ben nota e assai gra<strong>di</strong>ta. L’imperatore però rimase ostinato, e l’arcivescovo <strong>di</strong> Braga, lasciandosi<br />

trarre nella parte dell’imperatore, tradì la fiducia che Gelasio II aveva deposta in lui. Una piccola<br />

correzione ha portato luce sulla politica <strong>di</strong> pace <strong>di</strong> Gelasio II, nonché sull’incostanza dell’arcivescovo<br />

Maurizio.<br />

14 «Colui che vede un’abbreviazione, oppure un ideogramma, ma non vuole decifrarli; colui che<br />

giu<strong>di</strong>ca qualsiasi cosa come sprovveduta <strong>di</strong> senso, non è fatto per la Storia, nemmeno per la scienza». L.<br />

GENICOT, Simples observations sur la façon d’écrire l’histoire, Louvain-la-Neuve 1980, p. 7.<br />

15 J. BIGNAMI ODIER, nell’introduzione al Seminario dell’anno 1982…, in Il libro del Centenario,<br />

Appen<strong>di</strong>ce, Città del Vaticano 1982, 83. Sulla necessità <strong>di</strong> saper leggere le scritture antiche, cfr. H.<br />

MEYLAN, «L’Historien et son métier», in Revue de Théologie e Philosophie, 21 (1971) 131-132.<br />

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