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Compendio di storia della scrittura latina. Paleografia ... - Gregoriana

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10.3 La <strong>scrittura</strong> minuscola precarolina italiana<br />

10.3.1 Introduzione<br />

La vita culturale e, <strong>di</strong> conseguenza, la tipologia <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>latina</strong> subirono<br />

cambiamenti nella penisola Italica durante il sec. VI. Con la creazione del regno<br />

longobardo 129 , la penisola si trovava <strong>di</strong>visa in due giuris<strong>di</strong>zioni politiche:<br />

a) longobarda, che si estendeva sull’Italia settentrionale -tranne i territori costieri-,<br />

sulla Tuscia, sui ducati <strong>di</strong> Spoleto e <strong>di</strong> Benevento;<br />

b) romana o bizantina, che abbracciava l’esarcato <strong>di</strong> Ravenna, la Pentapoli, il ducato<br />

Romano, il ducato Napoletano, la Puglia, la Calabria e le isole vicine. La Sicilia cadde<br />

nel sec. IX sotto il dominio musulmano, mentre la Sardegna <strong>di</strong>ventò praticamente<br />

autonoma.<br />

Sia nell’Italia romanica o bizantina che in quella longobar<strong>di</strong>ca, la <strong>scrittura</strong> che<br />

predominava nei rapporti sociali <strong>di</strong> carattere non letterario fu minuscola corsiva, la<br />

medesima che era stata usata durante l’Impero Romano per re<strong>di</strong>gere gli atti giu<strong>di</strong>ziali e<br />

che, durante il primo Me<strong>di</strong>oevo, ancora prima <strong>della</strong> venuta dei Longobar<strong>di</strong>, continuò ad<br />

essere adoperata nei documenti dell’amministrazione municipale.<br />

Lo sviluppo delle forme corsive progre<strong>di</strong>va con lentezza, e in maniera in<strong>di</strong>pendente<br />

nei <strong>di</strong>versi luoghi, il che <strong>di</strong>ede luogo a <strong>di</strong>fferenze tipologiche. In questo modo, sorsero<br />

alcune forme <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> documentaria tipiche delle scuole dei tabelliones nelle singole<br />

città. Ciò fu visibile, in particolare, nei luoghi dove non era stato presente il dominio<br />

longobar<strong>di</strong>co, oppure nei luoghi in cui la presenza bizantina era stata più durevole da<br />

quella longobar<strong>di</strong>ca: così <strong>di</strong>ventò normale l’uso <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong> antica presso le curie<br />

citta<strong>di</strong>ne. In questi centri curiali esistevano i curiales, nonché gli exceptores –<br />

raccoglitori – collectores - delle tasse, o, quanto meno, una ru<strong>di</strong>mentale organizzazione<br />

dei tabelliones. Gli autori qualificano la <strong>scrittura</strong> corsiva minuscola <strong>di</strong> quel periodo, per<br />

contra<strong>di</strong>stinguerla da quella del periodo precedente –unitario per tutto l’Impero Romano<br />

– me<strong>di</strong>ante l’espressione corsiva nuova.<br />

Quella <strong>scrittura</strong> corsiva nuova fu adoperata per la stesura dei documenti dal sec. IX,<br />

<strong>di</strong>ventando corsiva notarile, anche denominata curiale, propria dei tabelliones.<br />

La <strong>scrittura</strong> dei tabelliones assunse caratteri cancellereschi, <strong>di</strong>ventando sempre più<br />

convenzionale e stilizzata: <strong>scrittura</strong> curiale napoletana, <strong>di</strong> Gaeta, amalfitana,<br />

sorrentina, tarantina ecc., mentre per scrivere i co<strong>di</strong>ci fu adoperata la <strong>scrittura</strong> rotonda<br />

carolina.<br />

Più tar<strong>di</strong>, durante il sec. XIII, furono accentuati i tratteggi stilizzati <strong>della</strong> <strong>scrittura</strong><br />

curiale, rendendo <strong>di</strong>fficile la sua lettura. L’Imperatore Federico II, me<strong>di</strong>ante una<br />

costituzione (1220) vietò l’uso <strong>di</strong> tali tipi <strong>di</strong> scritture, tuttavia senza successo. Le<br />

scritture curialesche, infatti, cessarono soltanto quando i normanni introdussero il nuovo<br />

regolamento, anche me<strong>di</strong>ante la <strong>di</strong>ssoluzione dell’ordo curialium che ebbe luogo a<br />

Napoli durante il sec. XIV.<br />

Uno sviluppo particolare ebbe la corsiva nuova a Roma, dove il centro citta<strong>di</strong>no era<br />

la Curia Romana. La mancanza dei documenti originali, - il primo documento papale in<br />

originale conservato fino ai nostri tempi è un papiro dell’anno 778 e si trova a Parigi,<br />

negli Archives Nationales -, non ci permette <strong>di</strong> seguire lo sviluppo <strong>della</strong> curiale romana<br />

dalle origini. Nel 778 la <strong>scrittura</strong> <strong>della</strong> cancelleria pontificia, -curiale romana-, appare<br />

definitivamente sviluppata. Alcuni elementi in<strong>di</strong>cano che la sua formazione ebbe inizio<br />

129 Cfr. G. CENCETTI, o.c., pp. 85-96.<br />

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