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(VAS) Rapporto Ambientale - Comune di Serle

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Serle</strong> 080_<strong>VAS</strong>-RA_rev_01-00<br />

Piano <strong>di</strong> Governo del Territorio (P.G.T.) - Documento <strong>di</strong> Piano (DP)<br />

V.A.S. – <strong>Rapporto</strong> <strong>Ambientale</strong><br />

Allegato 3.A<br />

Ind 3 Uso reale del suolo e Rete ecologica<br />

figura 03<br />

Descrizione e obiettivi<br />

L’in<strong>di</strong>catore valuta l’uso del suolo extraurbano del territorio, al fine <strong>di</strong> evidenziare le zone <strong>di</strong> maggiore pregio dal<br />

punto <strong>di</strong> vista naturalistico ed in termini <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità, in cui devono essere perseguite politiche ed interventi <strong>di</strong><br />

salvaguar<strong>di</strong>a.<br />

L’obiettivo dell’in<strong>di</strong>catore è, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> evitare interventi <strong>di</strong> trasformazione in zone con coperture vegetazionali <strong>di</strong><br />

particolare pregio o, comunque, con particolari valenze naturalistiche ed ecologiche, concentrando eventuali<br />

interventi <strong>di</strong> trasformazione in zone <strong>di</strong> minore pregio già oggetto <strong>di</strong> significative pressioni antropiche e in cui<br />

sono presenti usi del suolo maggiormente or<strong>di</strong>nari all’interno del contesto comunale.<br />

Stato <strong>di</strong> fatto comunale<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione dell’uso reale del suolo nel territorio comunale è stata condotta impiegando le basi <strong>di</strong> dati<br />

<strong>di</strong>sponibili per il territorio della Comunità Montana della Val Sabbia, opportunamente integrate ed aggiornate<br />

attraverso fotointerpretazione (Volo Italia 2000) e me<strong>di</strong>ante sopralluoghi.<br />

Il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Serle</strong> risulta caratterizzato in modo predominante dalla presenza <strong>di</strong> estese formazioni<br />

boscate, che complessivamente interessano quasi il 67% del territorio (pari a circa 1.242 ha) e sono comunque<br />

in espansione (Tabella 3.2.4). Tali formazioni si concentrano per lo più nella porzione settentrionale del<br />

comune, in corrispondenza dell’altopiano <strong>di</strong> Cariadeghe, che risulta completamente boscato, con la sola<br />

eccezione <strong>di</strong> poche zone a prateria, e delle porzioni marginali orientali ed occidentali del territorio (con<br />

particolare riferimento alla zona del Monte Fratte e del Monte Rotondo).<br />

Le formazioni boscate sono caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> latifoglie decidue. La porzione meri<strong>di</strong>onale del<br />

territorio, più vicina alle aree e<strong>di</strong>ficate e a quote altitu<strong>di</strong>nali inferiori, è caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> roverelle<br />

(Quercus pubescens) e carpini neri (Ostrya carpinifolia), con una notevole <strong>di</strong>ffusione del castagno (Castanea<br />

sativa).<br />

Spostandosi verso nord si riduce la presenza del castagno alle quote altitu<strong>di</strong>nali maggiori e della roverella<br />

sostituite dal faggio (Fagus sylvatica). I carpini neri in associazione con i faggi permangono, invece, anche nella<br />

porzione settentrionale del territorio.<br />

A queste specie si possono associare il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), in particolare nella porzione<br />

centrale del territorio, il cerro (Quercus cerris) nella porzione orientale del territorio e l’acero montano (Acer<br />

pseduoplatanus). Sono, inoltre, presenti sottoforma <strong>di</strong> piccoli alberi o alti arbusti il nocciolo (Corylus avellana), il<br />

sorbo montano (Sorbus aria), il maggiociondolo (Laburnum anagroydes, Laburnum alpinum). Le conifere sono<br />

limitate alla porzione più settentrionale del territorio in cui, insieme alle altre specie, si rinviene la presenza <strong>di</strong><br />

larici (Larix decidua).<br />

La forma <strong>di</strong> governo delle aree boscate è quasi interamente il ceduo, con la presenza occasionale <strong>di</strong> intense<br />

matricinature, in particolare nella porzione più alta del territorio.<br />

Ai margini del bosco si riscontrano occasionalmente vegetazioni tipiche delle aree incolte, per lo più derivanti<br />

dall’abbandono dell’attività agricola, che stanno rapidamente evolvendo a forme forestali. Tali zone interessano<br />

una modesta frazione del territorio (il 2,7% circa del territorio pari a poco meno <strong>di</strong> 50 ha), concentrata in<br />

particolare nella porzione alta del comune, ma occasionalmente si riscontrano anche in prossimità delle aree<br />

maggiormente e<strong>di</strong>ficate. In generale, si tratta <strong>di</strong> associazioni che tendono a sostituire i vecchi prati-pascoli con<br />

formazioni boscate a <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> evoluzione, che va da formazioni erbacee, derivanti dall’abbandono <strong>di</strong><br />

superficie agricola utile, a macchie <strong>di</strong> vegetazione arborea ed arbustiva e ad associazioni in avanzata<br />

evoluzione verso forme forestali. Tali ambienti, sebbene abbiano un’estensione limitata, presentano una<br />

rilevanza notevole dal punto <strong>di</strong> vista ecologico, in quanto si configurano come ambienti ecotonali <strong>di</strong> transizione<br />

tra le associazioni a bosco e i prati pascoli e presentano livelli <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità (sia animale che vegetale)<br />

solitamente molto elevati.<br />

Una porzione decisamente rilevante del comune è interessata dalla presenza <strong>di</strong> prati-pascoli, che occupano il<br />

20% circa del territorio (pari a 370 ha circa) e sono localizzati nella porzione meri<strong>di</strong>onale del territorio comunale<br />

principalmente in prossimità delle aree e<strong>di</strong>ficate e nella porzione settentrionale lungo le pen<strong>di</strong>ci del Monte<br />

Fontanelle (in prossimità <strong>di</strong> località Casinetto). Anche queste formazioni presentano una rilevanza ecologica<br />

decisamente elevata, in particolare quelle presenti nella porzione settentrionale del territorio che costituiscono<br />

habitat <strong>di</strong> interesse comunitario (praterie termofile), tutelate dalla presenza del Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria.<br />

Queste zone, se non governate dall’uomo, tenderebbero rapidamente ad evolvere verso formazioni incolte e,<br />

quin<strong>di</strong>, a formazioni boscate, con una <strong>di</strong>minuzione, nel contesto in cui si collocano, della valenza ecologica.<br />

La restante porzione del territorio comunale, a parte la rara presenza <strong>di</strong> affioramenti rocciosi e <strong>di</strong> forme<br />

vegetazionali influenzate dalla presenza <strong>di</strong> particolari fenomeni geomorfologici, è caratterizzata da usi<br />

fortemente con<strong>di</strong>zionati dalla presenza antropica. Il 4,7% circa del territorio è oggetto <strong>di</strong> attività estrattiva o lo è<br />

stato nel recente passato, con la conseguente mo<strong>di</strong>ficazione non solo dell’uso reale del suolo (in origine<br />

presumibilmente interessato da formazioni boscate), ma anche della morfologia del territorio, in particolare<br />

dott. Davide Gerevini pagina 55 <strong>di</strong> 116

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