(VAS) Rapporto Ambientale - Comune di Serle
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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Serle</strong> 080_<strong>VAS</strong>-RA_rev_01-00<br />
Piano <strong>di</strong> Governo del Territorio (P.G.T.) - Documento <strong>di</strong> Piano (DP)<br />
V.A.S. – <strong>Rapporto</strong> <strong>Ambientale</strong><br />
Ind 4 Elementi <strong>di</strong> particolare valenza paesaggistica<br />
Allegato 3.A<br />
figura 04<br />
<strong>di</strong> suoli dominati dal prato-pascolo), da elevate pendenze e da elementi <strong>di</strong> interesse storico-architettonico.<br />
La zona settentrionale, invece, che si estende da quota altitu<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> 600-700 m s.l.m. fino a poco più <strong>di</strong> 1100<br />
m s.l.m., presenta una conformazione completamente <strong>di</strong>fferente assumendo le caratteristiche <strong>di</strong> un Altopiano<br />
ondulato degradante in <strong>di</strong>rezione sud-est. I pen<strong>di</strong>i risultano decisamente meno acclivi, sebbene caratterizzati<br />
dall’occasionale presenza <strong>di</strong> rilievi troco-conici con pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong>, quali quello <strong>di</strong> M. San Bartolomeo, <strong>di</strong> M. Zucco<br />
e <strong>di</strong> Salva<strong>di</strong>ne.<br />
La zona è caratterizzata da intensi fenomeni carsici, sia superficiali che profon<strong>di</strong>, con tutte le caratteristiche del<br />
carsismo presenti, prima fra tutte l’assenza <strong>di</strong> un reticolo idrografico superficiale strutturato e organizzato. La<br />
forma più frequente è rappresentata dalle doline, concentrate in particolare nella porzione centrale<br />
dell’Altopiano, con forme e <strong>di</strong>mensioni anche molto variabili. A tal proposito sono state identificate e rilevate le<br />
doline più prossime alle aree e<strong>di</strong>ficate, mentre nella porzione più alta dell’altopiano sono rinvenibili<br />
sostanzialmente senza soluzione <strong>di</strong> continuità (con densità che possono raggiungere anche le 250-300<br />
doline/km 2 ). Spesso si riscontrano anche fenomeni <strong>di</strong> alterazione della roccia superficiale calcarea con la<br />
formazione <strong>di</strong> “campi solcati”, costituiti da scanalature separate da creste aguzze e “vaschette”, in particolare<br />
lungo i versanti che delimitano l’altopiano (M. Ucia e M. Zucco). Altro elemento caratterizzante il territorio è la<br />
presenza <strong>di</strong> grotte (un centinaio quelle conosciute), generalmente a sviluppo verticale e non molto profonde<br />
(30-40 m), alle quali fa eccezione l’Omber en banda al Bus del Zel, che si sviluppa per oltre 15 km <strong>di</strong><br />
successione <strong>di</strong> cunicoli, gallerie, sale, forre e pozzi, fino a 260 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />
Sono, inoltre, presenti due sistemi <strong>di</strong> crinali principali che rappresentano sostanzialmente il confine<br />
settentrionale e nord-occidentale del territorio comunale.<br />
In questa zona il paesaggio è dominato in modo quasi esclusivo dalla presenza <strong>di</strong> boschi misti <strong>di</strong> latifoglie<br />
decidue ben compatti e strutturati, che interessano buona parte dell’altopiano (in realtà mascherandone,<br />
almeno in parte, i connotati carsici), con la sola eccezione <strong>di</strong> alcune zone a prati-pascoli nella porzione centrosettentrionale<br />
in prossimità del toponimo Casinetto e <strong>di</strong> alcune zone <strong>di</strong> incolti in evoluzione a bosco.<br />
In questa zona il paesaggio è assolutamente dominato dalle forme morfologiche e vegetazionali naturali, con<br />
l’attività antropica che è limitata alle modalità <strong>di</strong> conduzione del bosco, alla presenza <strong>di</strong> prati-pascoli e alle<br />
poche e<strong>di</strong>ficazioni esistenti.<br />
In corrispondenza <strong>di</strong> piccole radure all’interno delle aree boscate è particolarmente frequente la presenza <strong>di</strong><br />
capanni e roccoli, principalmente nella porzione nord-occidentale, mentre in prossimità del toponimo Casinetto<br />
si rinvengono <strong>di</strong>verse cascine. Si segnala inoltre il rinvenimento <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> interesse paleontologico in<br />
corrispondenza <strong>di</strong> alcune cavità.<br />
Le peculiarità paesaggistiche dell’Altopiano <strong>di</strong> Cariadeghe sono riconosciute anche dal Piano Territoriale<br />
Paesistico Regionale (PTPR), che lo in<strong>di</strong>vidua quale monumento naturale (art.17).<br />
Nella porzione settentrionale del territorio comunale con DGR n.5/23201 del 2 giugno 1992 è stato istituito dalla<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a anche il Monumento Naturale “Altopiano <strong>di</strong> Cariadeghe”, che si estende per circa 400 ha,<br />
oltre ad ulteriori oltre 100 ha circa <strong>di</strong> zona <strong>di</strong> rispetto, interessando la porzione centrale e occidentale<br />
dell’altopiano. Tutta l’area che è classificata quale “riserva naturale” appartiene al territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Serle</strong>. Per ulteriori approfon<strong>di</strong>menti si rimanda alla scheda dell’in<strong>di</strong>catore 3 “Uso reale del suolo e rete<br />
ecologica”.<br />
Sensibilità ambientale alla trasformazione<br />
Le classi <strong>di</strong> esistenza dell’in<strong>di</strong>catore sono state definite considerando la presenza degli elementi o delle zone <strong>di</strong><br />
particolare rilevanza paesaggistica brevemente descritti in precedenza e definendo, per ciascuno <strong>di</strong> essi, delle<br />
fasce <strong>di</strong> rispetto al fine <strong>di</strong> evitare potenziali fenomeni <strong>di</strong> alterazione <strong>di</strong>retta degli elementi in<strong>di</strong>viduati oppure<br />
l’interruzione o la limitazione della possibilità <strong>di</strong> percezione degli elementi medesimi da parte <strong>di</strong> un potenziale<br />
osservatore.<br />
È stata attribuita sensibilità ambientale alla trasformazione massima alle aree <strong>di</strong>rettamente interessate dalla<br />
presenza <strong>di</strong> elementi o zone <strong>di</strong> particolare rilevanza paesaggistica e sensibilità progressivamente inferiori<br />
allontanandosi da tali elementi e dalle rispettive fasce <strong>di</strong> rispetto. Il punteggio <strong>di</strong> sensibilità ambientale alla<br />
trasformazione minima è stato attribuito alle aree non <strong>di</strong>rettamente interessate dalla presenza <strong>di</strong> elementi o<br />
zone <strong>di</strong> particolare rilevanza paesaggistica (antropica o “naturale”) e che non presentano una continuità<br />
funzionale o percettiva con tali elementi (Tabella 3.2.6).<br />
Concretamente si è quin<strong>di</strong> proceduto all’attribuzione dei punteggi <strong>di</strong> sensibilità alle singole classi <strong>di</strong> esistenza<br />
dell’in<strong>di</strong>catore. Ove queste si sovrapponevano, secondo una logica cautelativa, è stato attribuito il massimo<br />
punteggio <strong>di</strong> sensibilità ambientale alla trasformazione tra quelli presenti in quella porzione territoriale. A livello<br />
dott. Davide Gerevini pagina 62 <strong>di</strong> 116