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(VAS) Rapporto Ambientale - Comune di Serle

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Serle</strong> 080_<strong>VAS</strong>-RA_rev_01-00<br />

Piano <strong>di</strong> Governo del Territorio (P.G.T.) - Documento <strong>di</strong> Piano (DP)<br />

V.A.S. – <strong>Rapporto</strong> <strong>Ambientale</strong><br />

Allegato 3.A<br />

Ind 3 Uso reale del suolo e Rete ecologica<br />

figura 03<br />

Aspetti vegetazionali<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista vegetazionale la zona <strong>di</strong> maggiore interesse è quella più intensamente interessata dal<br />

fenomeno carsico, dove si ha la maggiore concentrazione <strong>di</strong> doline e depressioni, che danno luogo ad una<br />

grande ricchezza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità ambientale e, <strong>di</strong> conseguenza, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità vegetazionale. A tal proposito<br />

particolare interesse riveste la grande depressione nella porzione occidentale della riserva, anche in relazione<br />

alla gradualità con la quale il bosco sfuma nella zona prativa, che agevola l’affermarsi <strong>di</strong> numerose specie non<br />

altrimenti rinvenibili. Particolare attenzione meritano anche le formazioni boschive con la presenza <strong>di</strong> betulla e<br />

<strong>di</strong> cerro, presenti ad ovest del M. Zucco, e le formazioni a faggio ai pie<strong>di</strong> del M. S. Bartolomeo e nei pressi <strong>di</strong><br />

Scalette Albere.<br />

Aspetti avifaunistici<br />

Nella riserva sono state censite 36 specie <strong>di</strong> uccelli, <strong>di</strong> cui 26 specie sono passeriformi e 10 specie non<br />

passeriformi; le specie sedentarie sono 22 e quelle estive 14.<br />

In relazione ai popolamenti avifaunistici le zone <strong>di</strong> maggiore interesse sono:<br />

- prati pascoli: grande dolina localizzata nell’estrema parte occidentale della riserva e Cascina del <strong>Comune</strong>;<br />

- bosco misto maturo con prevalenza <strong>di</strong> castagno: area localizzata tra “le colme” e Cascina del <strong>Comune</strong> e<br />

area localizzata sul versante est del M. S. Bartolomeo;<br />

- arbusteto rado termofilo: area ubicata sul lato orientale della riserva;<br />

- boscaglia rada e cespuglietto xerotermofilo: località Barres;<br />

- ambiente rupestre: zona a cavallo del confine settentrionale della riserva tra il M. Ucia e Scalette Albere.<br />

L’importanza dal punto <strong>di</strong> vista ecologico del territorio è già stata anticipata nei precedenti paragrafi e risulta<br />

<strong>di</strong>mostrata dall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una riserva e <strong>di</strong> un Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria, oltre, comunque, ad un uso<br />

del suolo in cui sono dominanti le forme naturali o paranaturali a fronte delle forme fortemente antropizzate.<br />

Ai fini della definizione della rete ecologica <strong>di</strong> rilievo provinciale, il PTCP identifica gli ecomosasici presenti nel<br />

territorio provinciale, ovvero gli ambiti del territorio provinciale per cui si possa riconoscere, partendo da<br />

un’analisi tecnica delle unità ambientali presenti, un significativo livello <strong>di</strong> unitarietà dal punto <strong>di</strong> vista del<br />

funzionamento ecologico. Esso identifica 72 ecomosaici e tale riconoscimento è alla base delle successive<br />

scelte del progetto <strong>di</strong> rete ecologica provinciale.<br />

Il territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Serle</strong> è interessato dalla presenza <strong>di</strong> due ecomosaici:<br />

- ECM 57: Ambito del Monte Ucia e del Monte Maddalena;<br />

- ECM 59: Ambito del Monte Fratta.<br />

Lo schema <strong>di</strong>rettore della rete ecologica provinciale identifica gli elementi areali essenziali che costituiscono<br />

l’ossatura del progetto speciale <strong>di</strong> rete ecologica. Lo schema in<strong>di</strong>ca anche il ruolo specifico <strong>di</strong> tali elementi ai fini<br />

<strong>di</strong> un riequilibrio dell’ecosistema su cui si appoggia il territorio bresciano.<br />

Si specifica, tuttavia, che gli ambiti spaziali prefigurati dallo schema non hanno uno specifico valore<br />

amministrativo (quali ad esempio gli azzonamenti e le aree vincolate delle pianificazioni tra<strong>di</strong>zionali), quanto<br />

piuttosto un valore <strong>di</strong> orientamento e <strong>di</strong> armonizzazione delle politiche in vista <strong>di</strong> un riequilibrio ecologico<br />

complessivo.<br />

Lo schema <strong>di</strong>rettore della rete ecologica identifica nel territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Serle</strong> la presenza <strong>di</strong> “Ambiti <strong>di</strong><br />

specificità biogeografica”, per i quali il PTCP prevede che non necessariamente l’esistenza <strong>di</strong> SIC implica<br />

situazioni per le quali devono essere favorite maggiori connettività ecologiche; ad esempio ove vi siano elevati<br />

livelli <strong>di</strong> specificità biogeografia è piuttosto opportuno limitare flussi <strong>di</strong> materiali ed organismi teoricamente in<br />

grado <strong>di</strong> inquinare i patrimoni genetici esistenti; lo schema <strong>di</strong>rettore in<strong>di</strong>vidua tali aree, che non devono essere<br />

intese come nuove aree protette, quanto piuttosto come ambiti per i quali avviare politiche <strong>di</strong> valorizzazione<br />

specifica.<br />

Sensibilità ambientale alla trasformazione<br />

Le classi <strong>di</strong> esistenza dell’in<strong>di</strong>catore sono state definite, innanzi tutto, sulla base della legenda dell’uso reale del<br />

suolo e dando maggiore importanza agli elementi <strong>di</strong> maggiore rilevanza naturalistica ed ecologica.<br />

È stata così assegnata la sensibilità ambientale alla trasformazione minima alle aree già oggi urbanizzate. Solo<br />

in subor<strong>di</strong>ne si prevede la possibilità <strong>di</strong> interessare, per interventi <strong>di</strong> nuova trasformazione, le aree agricole a<br />

prato-pascolo. Sono state, invece, considerate molto sensibili tutte le aree che, per le caratteristiche dell’uso<br />

del suolo oppure per la rilevanza dal punto <strong>di</strong> vista ecologico che rivestono nel territorio comunale o provinciale,<br />

rappresentano zone <strong>di</strong> particolare interesse naturalistico in cui conservare le peculiarità esistenti, potenziare le<br />

dotazioni vegetazionali, attuare politiche conservazionistiche (Tabella 3.2.5).<br />

Operativamente si è, quin<strong>di</strong>, proceduto all’attribuzione <strong>di</strong>retta dei punteggi <strong>di</strong> sensibilità alle classi dell’uso reale<br />

del suolo e agli habitat <strong>di</strong> interesse comunitario. I due punteggi sono quin<strong>di</strong> stati sommati, secondo il proncipio<br />

che una stessa categoria <strong>di</strong> uso reale del suolo, all’interno del Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitario o in<br />

dott. Davide Gerevini pagina 58 <strong>di</strong> 116

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