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30 Maria Vita Romeo
bene della religione che la loro reputazione si estenda dappertutto e che essi governino
tutte le coscienze […] Con questo sistema conservano tutti i loro amici,
e si difendono contro tutti i loro nemici 43 .
Ora, per rendere giustizia al rigorismo pascaliano e allo stesso Croce,
occorre sottolineare che quella sorta di equidistanza crociana rispetto al
rigorismo e al lassismo, quel collocarli, criticando entrambi, ai punti
estremi del comune terreno del legalismo etico, non regge alla prova di
un’attenta riflessione sul concetto pascaliano della virtù morale. Un concetto,
questo, che ben si distingue da ogni etica materiale e da ogni utilitarismo
teologico; e quindi ben si distingue dal gesuitismo morale.
In altri termini, se crocianamente intendiamo per «formale» l’universale,
e per «materiale» il contingente, allora il principio della morale non
può che essere formale e universale. In effetti, se questo principio fosse
materiale, allora la moralità non potrebbe mai innalzarsi all’universale e
resterebbe legata e determinata da un gruppo di singole azioni. Di qui il
sorgere dell’utilitarismo etico:
Col porre dunque un principio materiale dell’etica e col determinare l’universale
come un singolo o (che fa il medesimo) come un finto universale, un concetto
semplicemente generale, di serie o di gruppo, si ricade nell’utilitarismo, dal
quale si credeva di essersi liberati. Vicenda che si ripete in ogni sfera della filosofia,
perché sempre, quando il principio formale e universale di quella sfera viene
materializzato, si torna alla sfera che le è immediatamente inferiore […] E l’Etica
materiale, checché tenti e dica, torna logicamente all’utilitarismo 44 .
A questo punto, dietro la descrizione crociana dell’Etica materiale e
utilitaria è facile intravedere i connotati del lassismo e del gesuitismo morale.
Anzi, ad utilizzare il criterio kantiano, il gesuitismo morale si configura
come etica eteronoma e utilitaria. Ma torniamo alla morale pascaliana,
che Croce, pur ravvisandovi residui di legalismo, non riesce tuttavia a
collocare nel campo dell’Etica materiale e utilitaria. E non riesce, per la
semplice ragione che la morale di Pascal è un’etica universale e non già
materiale, etica che non ama le cose per le cose, né gli individui per gli
43 V e Lettre Provinciale, SeFe, pp. 330-1.
44 B. Croce, Filosofia della pratica, cit., p. 292.