You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
88 Spigolature<br />
mento” a disposizione del mutevole articolarsi<br />
di tutti i particolari; la risoluzione<br />
dei “conflitti morali”, basata su una<br />
comparazione, possibile seppur parziale,<br />
dei valori in gioco; ancora, i nuovi ambiti<br />
d’indagine, inaugurati dall’etica applicata<br />
in relazione all’odierno potere<br />
tecnico-scientifico di cui l’uomo si trova<br />
a essere detentore. In merito al nesso tra<br />
libertà e responsabilità, a differenza di<br />
tanti manuali d’introduzione alla filosofia<br />
(si pensi, ad esempio, a T. Nagel,<br />
Una brevissima introduzione alla filosofia,<br />
Milano, Net, 2002), che non mancano<br />
d’impostare la disamina della libertà sulla<br />
diatriba tra fautori del determinismo<br />
e fautori del libero arbitrio, Le parole<br />
dell’etica presenta, accogliendo i contributi<br />
della filosofia politica, le quattro figure<br />
della libertà (positiva, negativa, irrelata<br />
e “del volere”), per poi denunciare<br />
il rischio che la responsabilizzazione di<br />
collettività sempre più estese deresponsabilizzi<br />
il singolo.<br />
Da Re non disdegna di applicare alcune<br />
categorie, che forniscono le coordinate<br />
dell’etica contemporanea, al pensiero<br />
di studiosi antichi e moderni o, meglio,<br />
di includere concezioni antiche e<br />
moderne nei tentativi di risposta agli interrogativi<br />
sollevati. Ma c’è di più: nel<br />
testo emerge come l’Autore abbia atteso<br />
alla sua ricostruzione della terminologia<br />
filosofico-morale inforcando, a più riprese,<br />
le lenti della Rehabilitierung der<br />
praktischen Philosophie diffusasi negli anni<br />
Sessanta. Così, ad esempio, affida alla<br />
ragione pratica, di matrice aristotelica, il<br />
ruolo di mediazione dei conflitti morali<br />
o tenta d’invalidare il riduzionismo, in<br />
cui il programma di naturalizzazione<br />
dell’etica crede di trovare la propria legittimazione,<br />
mediante una concezione<br />
dinamica dell’uomo, che passa attraverso<br />
il recupero della distinzione, operata<br />
da Aristotele, tra atto e potenza e attraverso<br />
l’estensione della sua concezione<br />
delle virtù tout court all’uomo, il quale<br />
non sarebbe né “secondo natura”, né<br />
“contro natura”, bensì «un essere chiamato<br />
a realizzare la sua propria natura,<br />
ad attualizzarla» (p. 137).<br />
Il volume è corredato da note che<br />
costituiscono un apparato ricco, senza<br />
risultare d’ostacolo alla lettura, e che<br />
possono essere proficuamente consultate<br />
come voci bibliografiche (essendo, tra<br />
l’altro, assente una vera e propria bibliografia).<br />
Nel complesso, al lettore è consegnata<br />
una trattazione compatta, densa<br />
di rimandi intertestuali e ben gestita nello<br />
snodo da un nucleo tematico all’altro.<br />
La distribuzione degli argomenti risulta<br />
e<strong>qui</strong>librata soprattutto se, da una parte,<br />
si tiene conto di quanto sia arduo misurarsi,<br />
in vista di una sinossi, con un ambito<br />
sterminato come quello della filosofia<br />
morale e, dall’altra, si ripone fiducia<br />
nella promessa dell’Autore di pubblicare<br />
a breve un’appendice di approfondimento.<br />
«Pluralitas non est ponenda sine<br />
necessitate»: se si è disposti ad ammettere<br />
quest’applicazione sui generis del “rasoio<br />
di Ockham”, come indicazione redazionale<br />
anziché come principio ontologico,<br />
si converrà sul buon uso che Da Re fa di<br />
esso.<br />
Inoltre, nell’opera trova effettiva realizzazione<br />
l’intento, dichiarato nell’Introduzione,<br />
di adottare una prospettiva