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La centralità della coscienza in Joseph Ratzinger 75<br />
man che il soggetto è il criterio decisivo di fronte alle pretese dell’autorità, in un<br />
mondo in cui la verità è assente e che si sostiene mediante il compromesso tra<br />
esigenze del soggetto ed esigenze dell’ordine sociale. Essa significa piuttosto la<br />
presenza percepibile ed imperiosa della voce della verità all’interno del soggetto<br />
stesso; la coscienza è il superamento della mera soggettività nell’incontro tra<br />
l’interiorità dell’uomo e la verità che proviene da Dio 33 .<br />
E <strong>qui</strong> si staglia netta e imponente la presenza di Agostino: infatti, in<br />
rotta di allontanamento dall’oggettivismo della neoscolastica, Newman<br />
rivaluta quella coscienza, non certo soggettiva, che Agostino aveva già inteso<br />
bensì come luce interiore, ma, in ultima istanza, come riflesso di una<br />
verità universale ed eterna che non può non trascendere l’individuo e il<br />
suo limitato orizzonte soggettivo. «Non uscire fuori di te, ritorna in te<br />
stesso: la verità abita nell’uomo interiore», ci ricorda Agostino. E noi, però,<br />
dimentichiamo facilmente quel che egli aggiunge subito dopo: «e, se<br />
troverai che la tua natura è mutevole, trascendi anche te stesso» 34 .<br />
A questo punto è già matura la definizione del concetto di coscienza,<br />
che Ratzinger articola su due livelli: quella dell’anamnesis, della memoria,<br />
e quello della conscientia, del giudicare e dell’agire. Nel primo caso, ci<br />
troviamo di fronte al livello ontologico della coscienza come memoria:<br />
un livello che, tralasciato il tradizionale concetto medievale di sinderesi<br />
ereditato dalla filosofia stoica, pone al centro il concetto di anamnesis che<br />
abbraccia armonicamente e la grande filosofia di Platone e i temi fondamentali<br />
della Bibbia.<br />
La corrente principale della scolastica ha espresso i due livelli della coscienza<br />
con i concetti di sinderesi e di coscienza. Il termine sinderesi (synteresis) confluì<br />
nella tradizione medioevale sulla coscienza dalla dottrina stoica del microcosmo.<br />
Rimase però non chiaro nel suo esatto significato e venne così a costituire<br />
un ostacolo per un accurato sviluppo della riflessione su questo aspetto essenziale<br />
della questione globale circa la coscienza. Vorrei <strong>qui</strong>ndi, pur senza entrare nel<br />
dibattito sulla storia del pensiero, sostituire questo termine problematico con il<br />
concetto platonico, molto più nettamente definito, di anamnesi, il quale ha il<br />
33 Ivi, pp. 17-8.<br />
34 «Noli foras ire, in teipsum redi; in interiore homine habitat veritas; et si tuam naturam<br />
mutabilem inveneris, transcende et teipsum» (Agostino, De vera religione liber unus, 39.72).