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qui - maria vita romeo

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La fenomenologia della coscienza in Giovanni Gentile 41<br />

scopo di questo lavoro consiste nella ricerca di una risposta alle domande:<br />

qual è il culmine e il fondamento dell’attualismo gentiliano? Questo Fondamento<br />

permette di pensare anche la realtà più complessa, che è quella<br />

umana?<br />

L’attualismo di Giovanni Gentile può ancora dire molto e, di sicuro,<br />

disse più di quanto si poté cogliere, giacché seppe innestarsi nel vivo dello<br />

sviluppo filosofico dell’Occidente, soprattutto in quella modernitas nata<br />

dall’Umanesimo italiano, ma che esso coniugava con il cuore del messaggio<br />

cristiano.<br />

Dobbiamo chiederci: cos’è la modernità? Non troviamo risposta migliore<br />

che quella data da Gianni Vattimo. La modernità sarebbe dominata<br />

dal concetto di “storia”, cioè dalla progressiva e sempre più piena appropriazione<br />

del Fondamento. In questa progressione si registra un superamento,<br />

cioè ogni tappa di avvicinamento al Fondamento del reale, che<br />

è la realtà più piena, è migliore di quella che l’ha preceduta 3 . Fine della<br />

storia, dunque. Ma la storia non è la storia del Fondamento, proprio perché<br />

il Fondamento fonda. La storia è il rapporto dialettico tra l’illuminato<br />

– parafrasando un’espressione usata da Vattimo – e l’illuminante. L’illuminazione<br />

del Fondamento si dà negli occhi dell’illuminato. Ma se<br />

questo rapporto (questa storia) viene meno, non solo risulta perso il Fondamento,<br />

ma anche colui che ad esso si appellava 4 , sia perché non ha più<br />

luce davanti, sia perché non ha più luce alle spalle. Non ha più ombra.<br />

Non ha più egli stesso il Fondamento di cui andava alla ricerca per una<br />

sempre più piena appropriazione. Il Fondamento è sempre, in una certa<br />

misura, dato. È la pienezza che ci sfugge. Ma senza la possibilità di muoversi<br />

in un orizzonte, perché ogni prospettiva risulta annichilita, ne vale<br />

anche della nostra medesima comprensione.<br />

Se questa interpretazione coglie con esattezza – come sembra si possa<br />

accettare – la questione della modernità, allora non solo l’attualismo è<br />

stato concepito come compimento della modernità, ma compimento che<br />

non lasciava fuori di sé nulla. Neppure il cristianesimo, considerato se<br />

non proprio come culmine, di certo come travaso di un cammino stori-<br />

3 Cfr. G. Vattimo, La fine della modernità, Milano, Garzanti, 1999, p. 10.<br />

4 Cfr. ivi, p. 39.

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