quaderni di documentazione locale - Sistema Bibliotecario dell'Area ...
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Il testamento del gasin<strong>di</strong>o Taidone<br />
tedrale, sede del vescovo, originariamente<br />
<strong>di</strong> fede ariana come i primi<br />
Longobar<strong>di</strong>; dalla seconda metà del<br />
VII secolo, con il vescovo Giovanni,<br />
venne definitivamente consacrata<br />
al culto cattolico. Fu abbattuta,<br />
come già detto, per far posto<br />
all’attuale duomo, ma alcuni suoi<br />
resti si notano ancora nelle parti inferiori.<br />
La chiesa <strong>di</strong> S. Maria era un<br />
piccolo e<strong>di</strong>ficio, primo nucleo<br />
dell’attuale basilica <strong>di</strong> S. Maria Maggiore.<br />
Oltre a queste, beneficiano<br />
delle sue donazioni <strong>di</strong>verse altre<br />
chiese situate soprattutto nel Bergamasco<br />
e nel Bresciano, ma anche<br />
nel Veronese e a Pavia, capitale del<br />
regno longobardo.<br />
La corte “domoculta” <strong>di</strong> mia<br />
proprietà, che possiedo nel fondo<br />
<strong>di</strong> Bonate […] un campo con<br />
una casa masserizia in Raude<br />
[…]<br />
Numerose e importanti sono le<br />
proprietà del gasin<strong>di</strong>o, <strong>di</strong>slocate tra<br />
il Pavese e il Veronese. La concentrazione<br />
principale, però, si trova<br />
nel Bergamasco e, per l’ abbondanza<br />
<strong>di</strong> particolari descrittivi e <strong>di</strong> riguardo<br />
per le persone, si <strong>di</strong>rebbe<br />
che la sua residenza principale si<br />
trovi a Bonate Sotto dove possiede<br />
una sua corte “domoculta”, al centro<br />
<strong>di</strong> ampi poderi che si estendono<br />
fino a Terno d’Isola e a Ro<strong>di</strong>, ora<br />
località <strong>di</strong> Filago. A questa proprietà,<br />
infatti, appartenevano «le case dei<br />
massari e degli al<strong>di</strong>i pertinenti per intero<br />
alla corte stessa; la soprascritta corte con le<br />
residenze e i singoli e<strong>di</strong>fici così come le case<br />
abitate dai suddetti massari e al<strong>di</strong>i e tutti<br />
i loro e<strong>di</strong>fici con le corti, gli orti, le aie, i<br />
recinti, i campi, i prati, le vigne, le selve, i<br />
castagneti, i cerreti, i querceti, i boschetti, i<br />
pascoli, l'uso delle acque, i cerfogli, i saliceti,<br />
le rive e gli accessi, le cose che si possono<br />
e non si possono muovere e quelle che<br />
si muovono da sole, i beni personali, tutto<br />
e in tutto, come ho detto, per intero le cose<br />
che sono pertinenti alla soprascritta corte,<br />
ai massari e agli al<strong>di</strong>i, tanto la mia parte<br />
quanto quella <strong>di</strong> mio fratello germano Teodoaldo».<br />
Si noti come ogni elemento<br />
venga elencato in modo meticoloso,<br />
quasi avesse per un longobardo un<br />
suo valore <strong>di</strong>stinto, per cui doveva<br />
essere in<strong>di</strong>cato singolarmente: si<br />
poteva essere proprietari <strong>di</strong> un<br />
campo e non <strong>di</strong> un accesso, dei<br />
querceti e non dei saliceti. Un inventario<br />
tanto minuzioso è riservato<br />
tuttavia solo ai beni <strong>di</strong> Bonate,<br />
per cui – insieme alle assegnazioni<br />
<strong>di</strong> campi e case ai massari <strong>di</strong> Bonate<br />
– può trovare un certo valore<br />
l’ipotesi che fosse questa la sua <strong>di</strong>mora<br />
abituale.<br />
Mio fratello germano Teodoaldo<br />
[…]<br />
Poiché <strong>di</strong>spone anche dei beni del<br />
fratello, significa che Taidone era il<br />
maggiore. Se gli sottrae delle comproprietà<br />
per lasciarle in ere<strong>di</strong>tà alle<br />
varie chiese, in cambio però gli as-<br />
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