quaderni di documentazione locale - Sistema Bibliotecario dell'Area ...
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STREGONERIE, SUPERSTIZIONI ED<br />
INQUISIZIONE IN VAL BREMBANA<br />
NEI SECOLI XV-XVII<br />
L<br />
’interessante tema della stregoneria<br />
e dell’inquisizione in Valle<br />
Brembana e nelle convalli riveste senza<br />
dubbio grande interesse, ma purtroppo<br />
è poco stu<strong>di</strong>ato.<br />
Vi sono infatti solo pochi contributi,<br />
tutti parziali: uno stu<strong>di</strong>o sulle zone<br />
ambrosiane <strong>di</strong> queste Valli, un articolo<br />
su <strong>di</strong> una strega e una breve citazione<br />
<strong>di</strong> un’altra, per <strong>di</strong> più con vistosi<br />
errori <strong>di</strong> lettura dei documenti.<br />
Vi sono poi alcune menzioni nelle<br />
leggende, riportate in volumi che si<br />
occupano <strong>di</strong> questo argomento, anche<br />
se, per la stragrande maggioranza,<br />
copiate da testi precedenti.<br />
Questo breve testo, lungi dal pretendere<br />
<strong>di</strong> esaurire l’argomento,<br />
vuole semplicemente aprire una finestra<br />
su <strong>di</strong> un interessante tema<br />
riguardante la storia brembana, quasi<br />
del tutto ignorato, proponendo<br />
alcuni spunti per future ricerche.<br />
Esso si inserisce in una ricerca ben<br />
più ampia che copre tutta la Bergamasca<br />
ed affronta sia il tema della<br />
stregoneria che quello dell’eresia.<br />
L’INQUISIZIONE IN VAL BREMBANA<br />
La Val Brembana era un tempo <strong>di</strong>visa<br />
fra la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Bergamo e<br />
l’archi<strong>di</strong>ocesi milanese. Infatti, co-<br />
Gabriele Medolago<br />
me è noto, tutte le parrocchie della<br />
Val Taleggio, della Valle Averara e<br />
della Val Torta facevano parte della<br />
plebanìa <strong>di</strong> Primaluna in Val Sassina.<br />
L’azione contro i comportamenti<br />
contrari alla fede cattolica <strong>di</strong>pendeva<br />
sia dall’autorità vescovile, sia da quella<br />
del Sant’Uffizio dell’Inquisizione e<br />
si occupava non solamente <strong>di</strong> eresia,<br />
magia, stregoneria, superstizione, ma<br />
anche del possesso <strong>di</strong> libri proibiti,<br />
della bestemmia e dell’adulterio.<br />
Durante le visite pastorali i vescovi<br />
solitamente ponevano <strong>di</strong>verse domande<br />
su questi argomenti al parroco<br />
e ad alcune persone, in particolare<br />
amministratori della chiesa, del<br />
comune o delle confraternite. Da<br />
queste deposizioni ricaviamo preziose<br />
notizie.<br />
In una lettera non datata, risalente<br />
comunque al 1650-1652, in<strong>di</strong>rizzata<br />
alla Curia <strong>di</strong> Milano, don Giacomo<br />
Perlini, parroco <strong>di</strong> Santa Brigida<br />
(1631-1652) e vicario foraneo <strong>di</strong><br />
Averara, ricordava come al tempo<br />
del defunto car<strong>di</strong>nal Cesare Monti<br />
(1632-1650) fosse stato creato<br />
dall’Inquisitore <strong>di</strong> Milano vicario<br />
della Santa Inquisizione don Giacomo<br />
Antonio Camerone, parroco<br />
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