quaderni di documentazione locale - Sistema Bibliotecario dell'Area ...
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Il parroco don Felice Caniana riferì<br />
che vi era una tale detta la Grighetta,<br />
<strong>di</strong> cui non sapeva il nome, che<br />
aveva fama <strong>di</strong> strega. 64<br />
Giovannina, la Romasola e Cristina<br />
a Carona (1605). A Carona il<br />
16 settembre 1605 Giovanni Maria<br />
fu Migliorino Barboglio <strong>di</strong>chiarò<br />
che si <strong>di</strong>ceva che Giovannina moglie<br />
<strong>di</strong> Benedetto Fomasini (Scorletti)<br />
sapesse far stregherie e che ne<br />
facesse, ma non sapeva se fosse vero<br />
e non lo credeva. L’aveva sentita<br />
nominare quando era stato malato<br />
Antonio Salvetti che <strong>di</strong>ceva che era<br />
stata lei a conciarlo così. 65<br />
Il suddetto Antonio fu Stefanino<br />
Salvetti <strong>di</strong> Carona <strong>di</strong>chiarò che si<br />
<strong>di</strong>ceva ci fossero delle streghe e che<br />
anche lui era stato stregato e maleficiato,<br />
tanto che gli erano entrati gli<br />
spiriti addosso, e che in passato si<br />
mormorava fortemente <strong>di</strong> una vecchia<br />
<strong>di</strong> Carona detta la Romasola e<br />
che in quel momento vi era pubblica<br />
mormorazione contro Giovannina.<br />
66 Aggiunse poi che si parlava<br />
anche <strong>di</strong> una vecchia <strong>di</strong> nome Cristina,<br />
sposata a Porta <strong>di</strong> Carona che<br />
stava talvolta a Carona ed era vedova<br />
<strong>di</strong> Domenico Cabrieli (?). Ignorava<br />
da dove avesse avuto origine la<br />
mormorazione. Lui era stato maleficiato<br />
ed aveva sospettato sia <strong>di</strong><br />
una, sia dell’altra, perché sentiva altri<br />
parlare <strong>di</strong> loro e incolparle quando<br />
vi erano maleficiati, cosa che accadeva<br />
spesso. Confermò poi che la<br />
88<br />
Gabriele Medolago<br />
mormorazione era pubblica, ma<br />
non si sapeva se qualcuno conosceva<br />
la verità. Le due donne erano<br />
vecchie e si confessavano e comunicavano<br />
nei tempi debiti. 67<br />
Matteo Carrara a Spino al Brembo<br />
(1567). Mercoledì 6 agosto 1567<br />
a Spino, Giovanni Antonio fu Giovanni<br />
Todeschini <strong>di</strong> Cabotti <strong>di</strong> Spino<br />
<strong>di</strong>chiarò che aveva sentito da<br />
Francesco Bignoni <strong>di</strong> S. Pellegrino<br />
che un tal Matteo Carrara abitante a<br />
Spino aveva fama <strong>di</strong> <strong>di</strong>lettarsi a fare<br />
malefici e «guastare» persone e si<br />
<strong>di</strong>ceva che a S. Pellegrino aveva fatto<br />
morire dei «fantolini» e del bestiame<br />
ed era stato scacciato, ma<br />
che non sapeva se fosse vero. 68<br />
Giovedì 7, a S. Pellegrino il parroco<br />
don Alberto Micheli <strong>di</strong> S. Croce<br />
<strong>di</strong>sse che un Matteo che soleva abitare<br />
lì, ma al momento stava a Spino,<br />
aveva avuto imputazione o fama<br />
<strong>di</strong> saper fare malefici, ma che<br />
egli non lo credeva, dato che era<br />
stato suo parrocchiano per oltre 20<br />
anni e non aveva mai trovato in lui<br />
tale vizio o peccato, anzi era uomo<br />
dabbene e <strong>di</strong> buona coscienza e<br />
non era vero fosse stato scacciato<br />
dal paese. 69<br />
Virgilio Crotti a Gerosa (1573).<br />
Nel 1573 venne accusato <strong>di</strong> fare<br />
delle malie anche Virgilio Crotti<br />
della contrada <strong>di</strong> Mancassola <strong>di</strong> Gerosa.<br />
Martedì 28 luglio il parroco<br />
don Giacomo Carminati <strong>di</strong> Fonta-