ipercorrerne quasi interamente la storia tra me<strong>di</strong>oevo ed età contemporanea, riuscendo a collegare con sorprendente chiarezza le fonti storiche e documentarie, con gli esiti e le conclusioni emerse dall’analisi stratigrafica e architettonica, in un proficuo e fecondo <strong>di</strong>alogo tra <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>scipline e specializzazioni. Come del resto fanno, nei loro contributi, Riccardo Caproni e Loredana Rampinelli che attraverso l’analisi toponomastica da un lato e la ricostruzione storica e documentaria dall’altro, ci danno <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> come si possono maneggiare gli “strumenti” dello storico con grande freschezza, chiarezza e piacevolezza pur senza prescindere da basi <strong>di</strong> sicura scientificità e metodo storico. E proprio al versante metodologico e più squisitamente storiografico, si ricollega il denso ma pur breve saggio <strong>di</strong> Giovanni Mimmo Boninelli che apre una finestra davvero interessante sul “modo” <strong>di</strong> fare storia <strong>locale</strong> in rapporto ai mutamenti e alle trasformazioni che così ampiamente stanno mo<strong>di</strong>ficando il quadro e gli assetti sociali, “geografici” e culturali del nostro territorio: pagine che speriamo possano contribuire ad avviare un sereno <strong>di</strong>battito sia tra gli storici bergamaschi, sia tra i semplici appassionati della materia. C’è davvero una connotazione identitaria nello spazio fisico e storico del nostro territorio che spesso sfugge alla <strong>di</strong>mensione solamente bi<strong>di</strong>mensionale del semplice osservare e che necessita una depurazione dell’occhio, affinché lo stesso non si limiti solamente a “guardare” le cose ma le “veda” nella loro essenza esclusiva e profonda; l’intento sotteso a questo rinnovato – sia pur piccolo – sforzo e<strong>di</strong>toriale è proprio quello <strong>di</strong> ancorare il senso forse perduto <strong>di</strong> un’identità ormai complessivamente in forte trasformazione e <strong>di</strong> creare un <strong>di</strong>alogo tra spazio presente e passato per riconoscere o intuire le possibili coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> contesto in cui si muove e si muoverà l’imme<strong>di</strong>ato futuro del nostro territorio. I bibliotecari del <strong>Sistema</strong> dell’Area Nord-Ovest * * Il <strong>Sistema</strong> comprende le biblioteche <strong>di</strong>: Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Ambivere, Barzana, Bedulita, Berbenno, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate <strong>di</strong> Sopra, Brembilla, Calusco d’Adda, Camerata Cornello, Capizzone, Capriate San Gervasio, Caprino Bergamasco, Carvico, Chignolo d’Isola, Cisano Bergamasco, Corna Imagna, Cornalba, Filago, Fuipiano Imagna, Lenna, Locatello, Madone, Mapello, Medolago, Oltre il Colle, Palazzago, Piazza Brembana, Ponte San Pietro, Pontida, Presezzo, Roncola, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Sant’Omobono Terme, Sedrina, Serina, Solza, Sorisole, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Strozza, Suisio, Terno d’Isola, Ubiale Clanezzo, Valbrembo, Valnegra, Villa d’Adda, Zogno (per una breve nota sul <strong>Sistema</strong> bibliotecario dell’Area Nord-Ovest si veda pagina 125).
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omissioni; e in generale a rilevare
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