opuscolo L'OSPITALITÀ DELL'ABATE 04-2007.indd - IPSSAR Berti ...
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ORIGINI E CARATTERI<br />
DEL MONACHESIMO BENEDETTINO<br />
a cura della classe 2^ Dso<br />
15<br />
L’ospitalità dell’Abate<br />
I primi monaci cristiani furono degli egiziani che si ritirarono a vivere nel deserto,<br />
sia per il desiderio di praticare più liberamente le norme della vita evangelica, sia per<br />
trovare nell’eremitismo (dal greco eremìtes: solitario) e nell’ anacoretismo (dal greco<br />
anacoretès: ritirato) la forma penitenziale sostitutiva del martirio. Loro padri spirituali<br />
furono l’eremita Paolo di Tebe e l’anacoreta sant’Antonio Abate. Il ritiro di Paolo nel<br />
deserto non ebbe imitatori; quello dell’egiziano Antonio suscitò, invece, l’entusiasmo<br />
di grandi folle di discepoli che lo seguirono, scegliendo di vivere anch’essi isolati o in<br />
piccoli gruppi.<br />
Ben presto da questi gruppi di uomini si formarono vere colonie di eremiti. Con esse,<br />
pur presupponendo una vita solitaria, si diede inizio ad una certa forma di vita in comune:<br />
il cenobitismo.<br />
La vita monastica organizzata giunse a fioritura, in Occidente, in epoca più tarda che<br />
in Oriente e fino alla grande diffusione della regola benedettina rimase, anzi, un fenomeno<br />
piuttosto isolato. Infatti, le prime grandi organizzazioni monastiche si ebbero tra<br />
il VI e il VII sec. nei paesi di cultura celtica. Tipiche del monachesimo occidentale sono<br />
le abbazie e i monasteri, che nel Medioevo divennero luogo di ritiro per gli studiosi e<br />
costituirono i centri principali della pietà e del sapere cristiani.<br />
San Benedetto da Norcia.<br />
San Benedetto, fondatore del monastero di Montecassino e legislatore del monachesimo<br />
d’Occidente, nasce a Norcia verso il 480 da una famiglia patrizia.<br />
Compiuti i primi studi, va a Roma; disgustato dal dilagante malcostume, abbandona<br />
tutto e si ritira tra le rupi di Subiaco dove inizia a condurre una vita eremitica “soli Deo<br />
piacere cupiens”.<br />
Attirati dalla sua vita santa, alcuni monaci, dimoranti nei dintorni, lo richiedono<br />
come maestro: Benedetto accetta, ma allorché cercherà di correggere la loro condotta<br />
non troppo esemplare, ecco che attentano alla sua vita con una coppa contenente veleno,<br />
che egli tuttavia si dice abbia infranto con un segno di croce.<br />
Dopo aver costituito dodici piccoli monasteri, S. Benedetto lascia Subiaco e si dirige<br />
verso sud, accompagnato da alcuni discepoli: non si conoscono le ragioni della scelta del<br />
monte “a cui Cassino è nella costa”, ma si ipotizza il concorso di qualche benefattore<br />
patrizio.<br />
Anche sulla cima del monte, dove c’era un boschetto pagano, viene elevato un piccolo<br />
oratorio in onore di S. Giovanni Battista, destinato ad area cimiteriale: ancora oggi è<br />
il luogo venerando del sepolcro di S. Benedetto e di sua sorella.<br />
S. Benedetto unisce al lavoro l’annuncio del Vangelo alle popolazioni della sottostante<br />
pianura: questa missione è ancora oggi affidata alla responsabilità della comunità mo-