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L’ospitalità dell’Abate ROSMARINO 60 Rosmarinus officinalis L. Ramerino Rosamarina Osmari Sgulmarin Tresomarino Rumosino Rusmarin Famiglia delle Labiate Notizie storiche In Italia il rosmarino si trova, allo stato spontaneo, lungo tutta la costa. Sembra che il nome latino Rosmarinus si riferisca al celeste dei fiori, che ricorda il colore del mare. Nel XVll secolo, la regina Isabella d’Ungeria, settuagenaria e piena d’acciacchi, ritrovò, si dice, la salute e una seconda giovinezza grazie al rosmarino. La ricetta dell’acqua di giovinezza era semplicissima: bastava mescolare alcolaturo di lavanda, di rosmarino e di menta (pulegio). Habitat, identificazione e parti utilizzate Il rosmarino vive spontaneo sulle colline meridionali mediterranee e nelle isole, ancora incontaminato dai fertilizzanti chimici. Inoltre si trova in Liguria, nelle regioni litoranee dell’Italia centro-meridionale e isole fino a 1.500 metri s.l.m. Viene trapiantato in giardino e nei vasi sul balcone, rimane aromatico ma perde l’efficacia di quello spontaneo. Le api bottinano avidamente i suoi fiori e producono un miele pregiato. È un arbusto con fusti legnosi e fogliosi che può raggiungere i 50 – 150 centimetri. Le foglie sessili sono coriacee, strette, di colore verde scuro sopra e biancastre sotto; I fiori, presenti quasi tutto l’anno, sono riuniti in piccoli grappoli ascellari con la corolla di colore viola – azzurro pallido. Odore d’incenso, canforato; sapore aromatico, astringente. Si utilizza la pianta fiorita, e le foglie (tutto l’anno). La pianta contiene un olio essenziale, acidi organici, glucosidi, saponine,colina. Ha proprietà di antisettico, antispasmodico, colagogo, diuretico, stimolante, stomachico, tonico, vulnerario. Utilizzo È utilizzato per curare: affaticamento, asma, astenia, bagni, capelli, cellulite, colesterolo, convalescenza, cuore, depressione, distorsione, edema, emicrania, fegato, frigidità, impotenza, memoria, nervosismo, pelle, rughe, sonno e torcicollo...
SAMBUCO Sambucus nigra L. Sango Savuco Sambucaro Sambuco nostrale Zambuco puzzolente Fior di maje Savuco di gai. Famiglia delle Caprifogliacee 61 L’ospitalità dell’Abate Notizie storiche Il sambuco ha una storia lunga quanto quella dell’uomo; ciò è confermato da tracce di questo albero, risalenti all’età della pietra, scoperte in Svizzera e in Italia. La sambuca era uno strumento musicale a corde, di legno, in uso presso Greci e Romani: sembra che abbia dato il nome alla pianta. In Italia si trovano soltanto tre specie, delle numerosissime che annovera questo genere di Caprifogliacee. Questa pianta è molto comune e riconoscibile, sia in fiore, sia durante il periodo della fruttificazione. Il sambuco nigra L., che dispone di diverse varietà, è considerata una pianta ornamentale e si usa metterla a dimora nei giardini. Con i frutti si preparano marmellate di un bel colore rosso violaceo. Le sue proprietà medicinali sono numerose:i fiori, le bacche,le foglie e la seconda corteccia sono componenti di varie preparazioni. Anche i fiori sono utilizzati, per conservare a lungo le mele... Habitat, identificazione e parti utilizzate Arbusto o alberello, da 2 a 5, talvolta 7 – 8, metri vive nei boschi radi, lungo i fossi e siepi; fino a 1000 – 1200 metri s.l.m. Il fusto presenta una corteccia grigio-brunastra, verrucosa, rami molli e ricadenti, con midollo bianco; le foglie spicciolate, hanno 5 – 7 foglioline lunghe e dentate; i fiori bianchi (giugno) sono piccoli, in false ombrelle, grandi e piatte; le bacche nero – violacee hanno 3 semi. Odore forte, sapore acidulo. Utilizzo Si utilizzano i fiori, le foglie, i frutti maturi e la seconda corteccia secca; essiccare al sole. Contiene: nitrato di potassio, olio essenziale, un alcaloide, un glucoside, tannino, mucillagine, vitamina C, pigmenti flavonici, antocianici.
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